Famiglia veneziana morta nella tragedia della Solfatara. Arrivano le condanne: sei anni di reclusione per Giorgio Angarano, 72 anni, legale rappresentante della “Vulcano Solfatara srl” e 5 anni e 4 mesi di reclusione per i suoi cinque soci
Nella tragedia della Solfatara del 12 settembre 2017 persero la vita i coniugi veneziani Massimiliano Carrer e Tiziana Zaramella, e il loro figlioletto Lorenzo. Furono prima inghiottiti uno dopo l’altro da una voragine apertasi sotto i loro piedi e poi soffocati dai gas presenti nel sottosuolo del vulcano puteolano trasformato in sito naturalistico. Sopravvisse solo il figlioletto più piccolo dei Carrer, che ha assistito impotente al dramma e oggi vive con la zia.
Arrivano le condanne: sei anni di reclusione per Giorgio Angarano, 72 anni, legale rappresentante della “Vulcano Solfatara srl” e 5 anni e 4 mesi di reclusione per i suoi cinque soci. Ma anche multe e confische dei beni. A assistere i familiari delle vittime è lo Studio 3A, con gli avvocati Alberto Berardi e Vincenzo Cortellessa, quest’ultimo oggi presente in aula. Ai sette imputati, che hanno scelto il rito abbreviato, sono contestati i reati di omicidio colposo in concorso, con l’aggravante della violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e dei danni a più persone, e il disastro colposo, sempre in concorso.
Per gli inquirenti sono loro ad aver causato il decesso dei tre turisti “per colpa consistita in negligenza, imprudenza e imperizia nell’aver gestito il sito vulcanico”, classificato dalla Commissione Grandi rischi in zona rossa. Un sito nel quale era assente qualsiasi cautela idonea ad assicurare che l’attività turistico-ricettiva fosse svolta garantendo la sicurezza dei lavoratori, dei dipendenti e dei visitatori.
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Nel dettaglio, sei anni di reclusione per Giorgio Angarano, 72 anni, legale rappresentante della “Vulcano Solfatara srl” e 5 anni e 4 mesi di reclusione per i suoi cinque soci: Maria Angarano, 74 anni, Maria Di Salvo, 70 anni, l’omonima di quest’ultima Maria Di Salvo, 40 anni, Annarita Letizia, 70 anni, di Pozzuoli, e Francesco Di Salvo, 44 anni, di Napoli. L’accusa ha anche chiesto la condanna della Vulcano Solfatara srl alla pena pecuniaria di 172mila euro e, infine, la confisca dell’area sequestrata.
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