Sono 14 i quintali di pesce illegale o malconservato sequestrati tra Liguria, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta ed Emilia-Romagna. L’operazione, soprannominata “Mercato Ittico”, parte da controlli mirati sulla filiera ittica svolti dalla Guardia Costiera della Liguria.
Il tutto sarebbe partito dagli ispettori della Guardia Costiera della Liguria, che nei giorni scorsi hanno portato a termine diversi controlli incentrati sulla filiera ittica. Al centro dei controlli diverse regioni: Liguria, Lombardia, Piemonte, Valle D’Aosta e parte occidentale dell’Emilia Romagna. L’operazione, soprannominata mercato ittico, aveva come scopo la verifica del rispetto delle normative nazionali e comunitarie in materia di cattura e commercializzazione di prodotti ittici, nazionali e d’importazione. Così gli ispettori si sono presentati presso rivendite all’ingrosso e al dettaglio, mercati, pescherie e supermercati. Stando a quanto riportato, importante sarebbe stata l’operazione svolta a Milano, dove sono stati sequestrati numerosi esemplari di gambero rosso della Louisiana: questo tipo di gambero non è una specie autoctona, e già da qualche anno sta invadendo le acque del nord Italia, provocando danni ecologici non indifferenti. Immediata denuncia per commercio e detenzione illegale di specie non consentite. Tra gli altri sequestri, a Milano e in due pescherie di Porta Palazzo a Torino, grosse quantità di “lumachino”, un mollusco gasteropode, forse catturato in maniera illegale nel nord Italia.
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Ovviamente, nessuna documentazione sull’origine e nessuna etichettatura sanitaria. Così sono scattate sanzioni anche per i titolari delle tre attività. Le infrazioni contestate sono di commercio di molluschi privi tracciabilità e di autorizzazioni sanitarie. Per una delle pescherie in questione arriva anche una denuncia della Procura della Repubblica di Torino: diversi prodotti sono stati messi in vendita alterati e in cattivo stato di conservazione. A questa serie di reati, se ne aggiungono altri riscontrati nei controlli a tappeto dei militari della Guardia Costiera: il commercio di novellame, mancato rispetto della bonifica sanitaria dei prodotti provenienti dalla pesca, mancato rispetto della catena del freddo, assenza del registro allergeni e molto altro. In tutto l’operazione ha comportato l’applicazione di circa 40.000 euro di sanzioni amministrative e il sequestro di oltre 14 quintali di pesce.
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Un’operazione che si aggiunge a quella, meno imponente ma altrettanto utile, avvenuta solo qualche giorno fa all’interno del Canale di Santa Gilla, nel porto di Cagliari. Attraverso la segnalazione di un cittadino, i finanzieri della stazione navale della Guardia di finanza di Cagliari sono riusciti ad intercettare un’imbarcazione a motore intenta ad nella pesca a strascico. Immediata la mobilitazione di una vedetta e di una pattuglia a terra, che hanno deciso di attendere l’arrivo del pescatore a riva per intervenire (a causa dell’acqua troppo bassa). Ma al termine dell’attività illecita, il pescatore avrebbe riversato tutto in un approdo all’interno del Canale, nel quale si trovava un complice munito di furgone. Ovviamente, i militari lì presenti hanno potuto osservare l’intera dinamica e agire di conseguenza per bloccare i due. Risultato? Due verbali con sanzioni amministrative pari a 7mila euro. Sequestrato il pescato, per un totale di 50 chili.