Un fatto definito “umiliante”, da una mamma di Pavia: suo figlio autistico ha preso 3 in un compito di geometria, e chiede le scuse da parte della scuola. Pronta ad agire per vie legali e a denunciare l’accaduto al Presidente Mattarella e alla ministra Azzolina.
Un episodio “umiliante”, quello vissiuto da una mamma di Pavia. Come raccontato ai giornalisti de “il Giorno”, suo figlio, un giovane studente di 15 anni affetto dalla sindrome di Asperger (un disturbo dello spettro autistico), è tornato a casa con un voto molto basso dopo aver sostenuto una verifica di geometria. Un compito in classe a sorpresa, spiega la donna, che è costato al ragazzo un 3+.
Un fatto increscioso, tanto che la donna si è sentita umiliata e chiede ora le scuse da parte della scuola, un istituto professionale a Garlasco. Ma per ribadire la gravità di quanto accaduto, l’intenzione è anche quella di scrivere al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e al ministro Lucia Azzolina – oltre che di rivolgersi a un legale.
Lo studente si chiama Alessandro, e frequenta il secondo anno di un corso per operatore grafico multimediale tenuto dalla fondazione Le Vele e finanziato dalla Regione. Il 15enne, affetto dalla sindrome di Asperger, è seguito dal Gaslini di Genova e da un’insegnante privata, e sebbene in alcune materie prende voti ottimi, in altre riesce un po’ meno. Tanto che, spiega la mamma, a scuola “l’anno scorso avrebbero voluto dargli un debito in comunicazione”, decisione poi rettificata. “Purtroppo l’insegnante di sostegno che ha non è entrato in empatia”, ha sottolineato ancora la donna.
Che, nello spiegare la situazione di Alessandro è stata molto chiara: “Mio figlio ha un quid in più rispetto agli altri ragazzi, ma bisogna saperlo prendere. Alcune materie lo appassionano, altre per nulla. Ad esempio ha problemi a disegnare, e quando si è trovato una verifica a sorpresa di geometria, ha trovato il coraggio di scrivere ‘credo siano degli angoli acuti, ma non sono capace di disegnare’. Sarebbe bastato metterlo a un computer, invece gli è stato dato quel voto”.
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Un voto “umiliante, altro che integrazione”, reclama la mamma di Alessandro. Perché per colpa di quel 3+ il ragazzo ha poi passato la notte senza riuscire a prendere nemmeno un po’ di sonno. Secondo l’insegnante di sostegno, però, “è giusto che Alessandro prenda quei voti” ed è molto probabile “che ne prenderà ancora. Poi migliorerà“. La dirigente della scuola ha difeso il docente, sostendendo che sia il ragazzo a doversi “impegnare di più, perché è un ragazzo intelligente e ben integrato”. Ma la donna non si arrende, cerca le scuse ed è disposta a mandare una lettera al Presidente Mattarella e alla ministra Azzolina, se queste non dovessero arrivare.
E sempre davanti ai giornalisti, la madre si è infine lasciata andare a uno sfogo: “Perché umiliarlo così? Per mio figlio la scuola percepisce dalla Regione 4.500 euro. O restituiscono i soldi e allora lo ritiro, o Alessandro rimane seduto nel suo banco, ma ci devono delle scuse e questi episodi non si devono verificare più”.
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