Covid, genitori “no vax” diffidano scuole: no a tamponi rapidi ai nostri figli. Scoppia la polemica dopo le prime lettere di protesta
Negli istituti comprensivi della provincia di Pordenone è scoppiata la rivolta dei genitori “no vax” che con l’invio delle prime lettere alle scuole, vietano a chiunque di eseguire test rapidi ai propri figli in ambito scolastico. Ma cosa chiedono i suddetti genitori, nello specifico, alle scuole? “Non autorizzo la scuola a compiere alcun test nei confronti di mio figlio», si legge nel testo standard.
Si tratta di diffide con tanto di più o meno velate minacce di conseguenze legali se non si darà retta a quanto richiesto nelle missive. L’Associzione presidi ha confermato la notizia e la stessa Regione stessa sa che il problema esiste, anche se attualmente i genitori che vietano i test rapidi a scuola restano una minoranza.
In caso di una lettera di questo tipo, le scuole si stanno comportando di conseguenza, ossia escludendo il minore da un eventuale test rapido in caso di contagio in classe. Ciò però comporta la quarantena, poiché non sarebbe possibile accertare se l’alunno sia negativo o positivo al Covid.
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