Whatsapp presenta un nuovo aggiornamento che mette tutti nelle condizioni di poter gestire meglio lo spazio di archiviazione dei contenuti. Ecco di cosa si tratta…
E’ stato presentato a inizio di ottobre il nuovo aggiornamento di WhatsApp che permetterà di gestire meglio lo spazio di archiviazione. L’aggiornamento della popolare app di instant messaging è il 2.20.201.9 e la sua nuova funzionalità era attesa già da tempo, visto che WhatsApp è una delle prime applicazioni per occupazione della memoria locale su smartphone. L’interfaccia è stata completamente rivista, ridisegnando la sezione Uso dello spazio di archiviazione che è stata arricchita di dettagli e maggiori strumenti di utilizzo.
La schermata è stata divisa in sezioni , ciascuna contenente informazioni e strumenti; partendo dall’alto troviamo una barra che rende immediatamente comprensibile lo spazio occupato dai file.
La parte centrale è la più estesa e certamente la più utile, è dedicata interamente al controllo e alla gestione dei file più pesanti e che di conseguenza occupano più spazio, ovvero: immagini, video e messaggi vocali. La parte centrale è a sua volta suddivisa in altre due sezioni: la prima contiene i file che superano i 5 MB e che quindi risultano essere molto pesanti; nella seconda parte vengono conservati i file inoltrati più volte. In queste due sottosezioni è possibile gestire ed eliminare anche singolarmente i file.
La sezione inferiore è l’area dedicata interamente alle singole chat e il relativo peso di ciascuna; qui è possibile gestirle cliccandoci sopra per visualizzare i file condivisi e decidere nel caso di eliminare il contenuto o l’intera chat.
Il controllo offerto da WhatsApp offerto con questo nuovo aggiornamento è sicuramente più ampio e molto dettagliato, consente di contenere in modo funzionale le dimensioni occupate dall’app. L’aggiornamento è ancora in fase di prova, quindi prima di poterlo avere sui nostri smartphone passerà ancora un po’ di tempo.
L’app è stata lanciata nel febbraio del 2009 da due ex dipendenti di Yahoo, Brian Acton e Jan Koum. Ma la prima vera novità, al di là della ricezione e invio dei testi, arriva l’anno dopo ed è la condivisione della posizione. La funzione è ricordata come la prima occasione di intendere WhatsApp quale soluzione con potenzialità maggiori rispetto alla sola funzione di messaggeria istantanea. Subito dopo l’utilizzo del Gps, è arrivata la possibilità di inviare ai contatti foto, video e altri documenti e, nel 2013, la registrazione di parti vocali.
Nel 2016 WhatsApp diventa anche un’applicazione sicura che garantisce la privacy (anche in seguito delle forti critiche ricevute) e introduce un sistema di criptografia end-to-end in grado di far in modo che: “Solo tu e la persona con cui stai comunicando possiate leggere ciò che viene inviato, e nessun altro, nemmeno WhatasApp”, questo quanto comunicato dal sito che continua: “I messaggi sono protetti con dei lucchetti, e solo tu e il tuo destinatario avete le chiavi necessarie per poterli aprire e leggere. Per una maggiore protezione, ciascun messaggio inviato ha un proprio lucchetto e una propria chiave”.
WhatsApp è l’esempio su come l’esperimento di un’app col tempo, e sapendo cogliere le richieste e le esigenze del proprio pubblico, può diventare fondamentale e risolutiva nell’affaccendarsi del nostro quotidiano.
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