Lorenzo Brasi si è suicidato sparandosi un colpo di pistola in uno stanzino della palestra dove lavorava. “Era sempre gentile e disponibile”, racconta un cliente.
Lorenzo Brasi si è ucciso a 25 anni. Il colpo di pistola che si è sferrato nella palestra Mc Fit di Marghera, dove lavorava, è stato fatale per il giovane. Il suo corpo, privo di vita, è stato ritrovato nella tarda mattinata di martedì 14 ottobre in uno stanzino. I motivi del drammatico gesto non si conoscono ancora. Molti frequentatori della struttura, intanto, si sono stretti nel cordoglio della famiglia.
Lorenzo Brasi era originario del centro storico di Venezia ma da anni viveva a Mestre con la famiglia. Da qualche mese avrebbe voluto, come racconta un conoscente, affittare una casa da solo, ma i prezzi a Marghera erano troppo alti, per cui stava guardando gli annunci in provincia.
Il venticinquenne aveva una grande passione per la musica, tanto che aveva preso in gestione uno studio di registrazione in cui precedentemente aveva lavorato. Successivamente, però, l’amore per lo sport aveva avuto la meglio, tanto che era stato assunto nella palestra Mc Fit. Il ragazzo in poco tempo era diventato il braccio destro del titolare. Alto, forte e sempre disponibile per coloro che avevano bisogno di una mano. Era un istruttore, un assistente di sala e anche un compagno di attività sportiva. Quando il turno di lavoro era terminato restava nella struttura per allenarsi. Una presenza costante.
Ieri, proprio nel luogo in cui trascorreva così tanto tempo, il drammatico gesto. Lorenzo Brasi si è recato in palestra e si è chiuso in uno stanzino. Lì ha sparato un colpo di pistola. Il rumore ha destato l’attenzione di tutti coloro che si trovavano alla Mc Fit di Marghera, i quali hanno allertato i soccorsi. Quando la porta è stata forzata e aperta, tuttavia, per il giovane ormai non c’era più nulla da fare.
I colleghi non hanno nascosto lo stupore. “Non ci aveva mai detto di avere una pistola e non ci saremmo mai aspettati una cosa del genere, è incredibile“, dice un personal trainer.
I motivi del suicidio sono ancora ignoti. La famiglia e i conoscenti non riescono a darsi una valida spiegazione. Lorenzo Brasi, infatti, era riservato e non parlava a molti dei suoi problemi. Non aveva neanche un profilo Facebook. Su Instagram, invece, una pagina privata con poche immagini.
“Era un bel ragazzo, è innegabile – racconta una cliente della palestra – e poi era molto bravo, competente e professionale. Non è un segreto, erano in molte a volerlo come personal trainer. Certo era molto taciturno, riservato. Se pensate allo stereotipo del classico piacione da palestra, ecco, lui era quanto di più distante poteste immaginare”.
“Non sappiamo – dicono altri conoscenti – come sia potuto succedere non capiamo cosa possa essergli passato per la testa. Lorenzo era un ragazzo sensibile, ma estremamente determinato. Farla finita così non sarebbe stato da lui, qualcosa deve averlo scosso profondamente“.
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