Un gruppo di 80 scienziati ha redatto una lettera in cui si oppongono al tentativo dei governi di alcuni paesi di contrastare il Covid-19 creando l’immunità di gregge.
Il tentativo di creare una immunità di gregge può essere molto pericoloso. Questo il parere espresso da un gruppo di scienziati in una lettera pubblicata sulla rivista The Lancet. Gli esperti internazionali hanno fortemente bocciato la proposta secondo cui si dovrebbe lasciare che le persone si contagino in modo da sviluppare in massa gli anticorpi. D’altra parte, dunque, andrebbero protetti soltanto coloro che sono più vulnerabili. L’ipotesi, in questi mesi, è stata avanzata da diversi governatori, tra cui anche il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
Il gruppo di medici, virologi, biologi, psicologi, psichiatri ed esperti di politiche sanitarie di tutto il mondo sono stati ben chiari, nella lettera, relativamente ai rischi che il tentativo di creare una immunità di gregge al Covid-19 può comportare. Sarebbe “un errore pericoloso non supportato da evidenze scientifiche“.
Piuttosto, gli esperti sostengono che l’unica via da percorrere sia quella attuale. Soltanto le misure restrittive infatti possono fermare il contagio. Esse, tuttavia, devono essere attuare con decisione e urgenza, prima che i paesi subiscano una nuova ondata. “Misure efficaci che sopprimono e controllano la trasmissione – sottolineano – devono essere ampiamente implementate e devono essere supportate da programmi finanziari e sociali che incoraggiano le risposte della comunità e affrontano le disuguaglianze che sono state amplificate dalla pandemia“.
Fondamentale, inoltre, è controllare la diffusione del virus, rilevando eventuali focolai localizzati e rispondendo rapidamente ad essi. Ciò può avvenire soltanto attraverso i test, il tracciamento, l’isolamento dei positivi e un sistema di supporto efficiente e completo. In questo modo, si legge, la vita potrebbe “tornare quasi alla normalità senza la necessità di restrizioni generalizzate“. Una reazione di questo genere nel breve e nel lungo periodo eviterebbe un nuovo lockdown e proteggerebbe dunque l’economia.
Gli esperti autori della lettera hanno messo in guardia la popolazione relativamente ai rischi dell’immunità di gregge. Essa, in particolare, metterebbe a rischio i soggetti più vulnerabili per un lungo periodo. Gli anziani e i malati dovrebbero infatti attendere l’arrivo di un vaccino, la cui data non è ancora definita con certezza, per tornare ad una vita quasi normale.
L’immunità di gregge, inoltre, rischierebbe di avere un impatto molto negativo sul sistema della forza lavoro. Gli ospedali sarebbero ancora una volta al collasso. Essi non riuscirebbero ad assicurare, oltre a trattamenti per i malati di Covid-19, neanche cure di routine con la necessaria rapidità.
Infine, è stato sperimentato che strategie immunitarie di branco attuate su infezioni naturali di diverso tipo provocherebbero epidemie ricorrenti. Queste ultime, anche a fronte di una cura per il Covid-19, metterebbero nel lungo periodo nuovamente a rischio le popolazioni più fragili.
“L’evidenza – concludono gli esperti – è molto chiara: controllare la diffusione nella comunità è il modo migliore per proteggere le nostre società ed economie fino all’arrivo di vaccini e terapie sicure ed efficaci nei prossimi mesi. Non possiamo permetterci distrazioni che minano una risposta efficace. È essenziale agire con urgenza sulla base delle prove“.
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