Prima Liverpool, poi Londra: da sabato vietati incontri al chiuso e mezzi pubblici limitati al fine di evitare un nuovo lockdown nazionale. Attesa anche per Manchester.
Dopo Liverpool, da sabato anche a Londra sarà vietato incontrare persone nei luoghi chiusi: a casa, nei pub, nei ristoranti e via dicendo. Ulteriore stretta circa l’uso dei mezzi pubblici, limitato al massimo. Sono misure annunciate dal governo su richiesta del sindaco Sadiq Khan, che da giorni chiedeva provvedimenti urgenti per proteggere gli abitanti della sua città. In questo modo, Londra è stata portata al livello due del nuovo sistema di allerta introdotto all’inizio della settimana in tutto il Paese da Boris Johnson. Mentre al livello uno, considerato a rischio medio, si rimane nelle condizioni attuali, le quali prevedono la “regola del sei” per gli incontri fuori dal nucleo familiare e il coprifuoco alle dieci per pub e ristoranti. Al livello due, nonché quello ad alto rischio, si passa al divieto di socializzare al chiuso con persone esterne al nucleo familiare. Per quanto riguarda il livello tre, ossia rischio altissimo, scatta il divieto di socializzare ovunque e la chiusura dei pub e dei bar.
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Ad oggi soltanto l’area di Liverpool è stata collocata in quest’ultima fascia, ma Manchester potrebbe essere la prossima città. Intanto Londra è stata aggiunta alle zone ad alto rischio. Tuttavia, il livello dei contagi nella capitale resta di dieci volte più basso di quello delle zone più colpite nel Nord dell’Inghilterra. Il passaggio al livello due del sistema di allerta è però particolarmente problematico dal punto di vista dell’economia, in quanto bar e ristoranti rimangono aperti, e pertanto non possono usufruire del sostegno di fondi pubblici, ma il divieto di uscire con amici significa che tali luoghi saranno poco frequentati.
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Il governo Johnson insiste, al momento, su questo approccio modulare e localizzato, nella speranza di evitare un nuovo lockdown nazionale che darebbe il colpo di grazia all’economia britannica. Nel frattempo le pressioni crescono: anche il sindaco di Londra, Khan, si è unito alla richiesta del leader laburista Keir Starmer di introdurre un lockdown generale di due o tre settimane al fine di far scendere i contagi. Dall’altro lato, Johnson è contrario all’introduzione di nuove restrizioni e tenta di prendere tempo.