Cecilia Marogna, manager cagliaritana, avrebbe ricevuto grandi regali dal cardinale Becciu. Non solo un bonifico da mezzo milione di euro, ma anche vere e proprie sessioni di shopping in boutique di lusso.
Emergono nuovi dettagli a dir poco intriganti, per quanto riguarda i rapporti tra il monsignor Angelo Becciu e Cecilia Marogna. Quella che è considerata la “dama” dell’alto prelato non avrebbe ricevuto solo il denaro emerso fino a ora dalle indagini. I soldi usciti dalla Segreteria di Stato vaticano, nel periodo in cui Becciu vi era a capo, sono infatti molti di più. Finora, infatti, sono emersi bonifici per circa mezzo milione di euro, ma a quanto pare la cifra sborsata dal monsignore in favore della Marogna ammonterebbe addirittura al doppio.
In questi ultimi risvolti delle indagini sono emersi bonifici collegati a progetti umanitari, ma che in parte sono stati utilizzati dalla dama per sedute di shopping nelle boutique di lusso. Ma stando a quanto è emerso dagli accertamenti effettuati dagli uomini della Gendarmeria vaticana, ulteriori 500mila euro sarebbero usciti dalle casse di Stato, in favore sempre della Marogna. Non direttamente nei suoi confronti, ma nelle casse di conti di società riconducibili sempre alla manager sarda. Naturalmente c’è un forte sospetto in merito alla dinamica di questi bonifici.
Sono nello specifico tre le società vicine alla Marogna, che avrebbero beneficiato dei versamenti da parte della Segreteria di Stato. Una si trova in Slovenia, un’altra in Gran Bretagna e l’ultima probabilmente in Germania. Ognuna di loro si è vista versare una somma consistente, naturalmente già prelevata da soggetti per conto di Cecilia Marogna. La dama è stata nel frattempo arrestata a Milano un paio di giorni fa, dopo che il Vaticano aveva spiccato un mandato di arresto internazionale nei suoi confronti. Per questa operazione è stata coinvolta anche l’Interpol.
Tra le altre cose, dalle indagini è emerso che Cecilia Marogna non avrebbe agito da sola. Avrebbe infatti incaricato altri soggetti, totalmente ignoti al Vaticano, per mettere a segno questi veri e propri colpi. Nel frattempo, però, il promotore di giustizia Gian Piero Milano e il procuratore aggiunto Alessandro Diddi le hanno imputato i reati di peculato per distrazione di beni e appropriazione indebita aggravata. E in questo periodo, la Marogna avrebbe ottenuto la fiducia da parte del monsignor Becciu, il quale ora sostiene di essere finito al centro di un raggiro.
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Dopo l’arresto, Cecilia Marogna si trova ora nel carcere romano di San Vittore. A breve dovrà sottoporsi anche a un interrogatorio di convalida, prima di subire la procedura di estradizione in Vaticano. I suoi affari con il monsignor Becciu, che nel frattempo è stato sollevato dal suo incarico di segretario, possono dirsi conclusi. Entro i prossimi cinque giorni, la manager sarda dovrà essere interrogata dai magistrati della quinta sezione penale d’appello a Milano. Nel frattempo sarà il ministero della Giustizia, retto da Alfonso Bonafede, a far arrivare gli atti delle indagini ai suoi danni.
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