Ben 8,6 milioni di persone in Italia hanno scaricato l’app Immuni, ma nel Veneto finora è stato tutto inutile. I dati sui positivi, infatti, non sono mai stati caricati dalle Usl.
L’app Immuni è stata creata per evitare la diffusione del Covid-19. Grazie ad un particolare sistema di contact tracing, infatti, in caso di positività di un utente permette di avvertire in modo anonimo le persone con cui è stato a stretto contatto e che potrebbe quindi aver contagiato. La piattaforma non ricava dallo smartphone né dati sensibili, in quanto l’utente è identificato in base a una sequenza alfanumerica di dieci caratteri casuale, né dati relativi alla geolocalizzazione. Il problema, oltre alla sua limitata diffusione, è che tuttavia molto spesso il sistema non funziona come dovrebbe.
Un caso di grave malfunzionamento di Immuni è stato registrato in Veneto. Essa è la quarta regione per numero di download (12,55% della popolazione), ma questo non è servito a nulla. Dal lancio dell’applicazione, avvenuta mesi fa, le Usl regionali non hanno infatti mai caricato i codici relativi agli utenti positivi sulla piattaforma creata dal Ministero della Salute. Le persone con cui essi sono stati a contatto, dunque, non sono mai state avvisate.
A denunciare il malfunzionamento sono stati alcuni cittadini, i quali dopo essere risultati positivi hanno contattato l’ufficio Igiene di Padova per comunicare il loro codice. Gli operatori, tuttavia, hanno risposto che la procedura non poteva essere effettuata. Il database, infatti, non sarebbe stato ancora attivo in Veneto.
In base alle comunicazioni della Regione i problemi sarebbero stati riscontrati soltanto nell’area del Padovano. L’app, secondo i dati, ha però finora registrato un solo caso di positività nell’intero Veneto. Risultati che fanno discutere dato l’elevato tasso di diffusione del virus e il grande numero di download di Immuni nella regione. I tecnici che gestiscono il sistema a livello nazionale, da parte loro, non sono a conoscenza di alcun malfunzionamento.
“Tutto quello che è previsto come incombenza da parte dell’ente pubblico per la gestione di Immuni noi, nel rispetto delle competenze, lo facciamo. Diamo corso a quello che è previsto per coloro che si scaricano Immuni, non è che restano isolati in Veneto, ci mancherebbe“, ha commentato il Presidente della Regione Luca Zaia.
La Regione Veneto ha annunciato che la piattaforma informatica è pronta. Immuni funzionerà davvero tra pochi giorni. A breve dunque l’app dovrebbe notificare i contatti con le persone risultate positive. A confermarlo anche la dottoressa Francesca Russo, membro della Direzione Prevenzione, Sicurezza alimentare e Veterinaria.
“Spedirò – ha spiegato – una lettera alle Ulss comunicando ciò che i Sisp (gli uffici Igiene, ndr) devono fare. Dalla prossima settimana la piattaforma sarà operativa. Ci sono state mesi fa interlocuzioni con il livello centrale. All’inizio si è parlato di una procedura sperimentale solo in alcune regioni, poi le cose sono andate per le lunghe un po’ ovunque. Ora, anche alla luce dell’aumentata partecipazione dei cittadini, abbiamo perfezionato il sistema. Quando si riceve una notifica sull’app Immuni di un possibile contatto con un positivo, si contatta il Sisp comunicando il proprio codice. Da quel momento in poi, il sistema sanitario regionale comincia una valutazione nello specifico accompagnando il soggetto nel consueto percorso di contact tracing”.
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