Giuseppe Conte, presidente del Consiglio, in un punto stampa a Capri. Credit: Giuseppe Conte Facebook
I nuovi contagi di coronavirus continuano a salire – oggi sono stati 7.332 – e Conte teme per le terapie intensive.
Non si fa in tempo a escludere il lockdown, che la curva dei contagi si impenna. Mercoledi 14 ottobre sono stati registrati in Italia 7.332 nuovi casi di coronavirus e il timore è che il virus riprenda a circolare senza controllo tra le Regioni. Anche perché proprio a queste ultime saranno addossate tutte le responsabilità questa volta.
Negli ultimi giorni, infatti, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte aveva fatto altro che ripetere che non ci sarebbe stato nessun nuovo lockdown nel Paese. Solo ieri, martedì 13 ottobre, aveva dichiarato da Taranto: “Escluderei un nuovo lockdown, e lo dico a ragion veduta“. Ma oggi i toni, alla luce del bollettino della Protezione Civile, sono più sommessi.
“Se cresce il numero dei contagiati e il numero delle persone negli ospedali e in particolare in terapia intensiva, andremo di nuovo in difficoltà“, ha affermato il premier in un punto stampa a Capri. E ha aggiunto: “Dobbiamo fermare questa curva e per farlo non c’è modo migliore che rispettare le regole”.
Il Governo dunque, stando alle parole di Conte, crede ancora che le misure restrittive varate con il nuovo Dpcm possano invertire la curva dei contagi da coronavirus. O forse intende solo lasciare la decisione ai singoli territori per evitare di bloccare l’intero Paese com’è accaduto lo scorso marzo. E probabilmente anche per non avere la responsibilità di dichiarare un nuovo – a lungo temuto – lockdown.
La decisione spetta ai governi locali. E alcuni sono già con l’acqua alla gola. Per esempio la Regione Campania, dove si trovava in giornata il presidente del Consiglio e in cui il bollettino oggi è salito a 818 nuovi casi. Alla domanda sulla possibilità di un lockdown sul territorio campano, il premier ha detto: “Per la Campania come per le altre Regioni abbiamo predisposto la possibilità per i presidenti di introdurre misure restrittive non appena se ne presentasse la necessità, per quelle di allentamento occorre invece un’intesa con il ministro della Salute”.
In ogni caso, secondo Conte, l’elemento più importante in questo momento è il rispetto delle regole da parte dei cittadini e il lavoro in sinergia tra Governo e Regioni. “Lo schema è molto chiaro: continueremo ad aggiornarci costantemente con le Regioni. La formula vincente è collaborare, collaborare, collaborare”, ha concluso il premier.
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