Roma si riempie di monopattini, frutto della rivoluzione green annunciata dal Campidoglio, ma ciò che manca è un regolamento comunale in grado di regolarne la sosta e il parcheggio. Così restano abbandonati in maniera disordinata nel primo spazio vuoto della Capitale. A Milano intanto si corre ai ripari e si procede alla rimozione.
A sottolineare gli effetti urbani della rivoluzione green giustamente portata avanti dal Campidoglio, un articolo del Messaggero, che ribadisce: Roma è assediata dai monopattini, in maniera disordinata e scomposta. Non sono i monopattini in sé il problema, non il tentativo di alleggerire il trasporto pubblico senza inquinare, anzi. Il punto è che alla decisione presa in Campidoglio non è seguito un regolamento comunale in grado di regolare il traffico dei monopattini, e soprattutto di regolarne le soste. Così Roma, nel disordine, appare assediata, con monopattini abbandonati su marciapiedi o davanti ai portoni dei palazzi. Stessa storia dei bicicli, che pure erano già arrivati in altre città, come Londra, Berlino, ma anche la stessa Milano: ovunque sono stati creati e applicati codici stradali, con le conseguenti multe in caso di infrazione. Anche Milano, infatti, ora si munisce di una nuova regolamentazione per i bicicli. Il problema persiste con i monopattini, nei confronti dei quali Milano ha predisposto un servizio di rimozione dei mezzi in divieto di sosta. A gestire le operazioni anche l’Atm, che utilizzerà un autocarro in grado di caricare 16 mezzi. Si parte dalle strisce pedonali e dalle fermate dell’autobus, dalla zona più centrale di Milano, per poi proseguire a un controllo a tappeto.
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Intanto Roma decide procede a rilento sulla sua strada: l’amministrazione Raggi aveva scartato l’ipotesi di un nuovo regolamento e sostiene che sia sufficiente la legge nazionale, che equipara i monopattini alle biciclette, per evitare scorrettezze urbane. Eppure, la previsione non si è dimostrata corretta e ora Palazzo Senatorio pensa a dei primi provvedimenti da adottare, tra cui il divieto di parcheggio nelle piazze storiche, ad esempio. Per farlo si è chiesto anche l’aiuto delle sei compagnie di sharing, alle quali è stata richiesta l’ideazione di una piattaforma capace di monitorare i tragitti delle vetture (e quindi anche di segnalare possibili infrazioni). Un’altra ipotesi riguarda poi la riduzione dei monopattini, di cui però sono già state richieste 16mila unità.
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Il numero attuale di monopattini in giro per Roma è di 15mila unità, soprattutto tra il Tridente, il Colosseo, l’area di Campo dei Fiori, Trastevere, per un totale di circa 600mila noleggi al mese. Una prima controproposta che viene in mente è che, forse, se si riuscisse a trovare un codice stradale adeguato, se si riuscisse a farlo rispettare, non sarebbe necessario tagliare il numero dei monopattini: le novità vanno regolate, non rifiutate appena svelano i loro effetti collaterali.
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