Il Ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia commenta le nuove misure restrittive varate nell’ultimo Dpcm.
Fa il punto della situazione, il Ministro delle Regioni Francesco Boccia, dopo la firma del nuovo Decreto che introduce nuove restrizioni nella vita degli italiani. L’obiettivo, da parte di Palazzo Chigi, è quello di impedire un nuovo lockdown generalizzato, che ci riporterebbe indietro ai livelli di marzo. Livelli che hanno messo in seria difficoltà gli italiani, i commercianti e i lavoratori, rimasti bloccati in una seria crisi economica dopo aver abbassato le saracinesche.
“Monitoreremo la situazione – ha commentato il Ministro per gli Affari Regionali a Start – ma ora è fuori luogo parlare di lockdown o chiusure tra regioni”. Se è vero che saliranno i contagi, e che le previsioni prevedono una curva ascendente, è anche vero che l’obiettivo primario deve essere quello della prevenzione, per limitare i ricoveri ed impedire il collasso delle terapie intensive. Per questo, il Ministro raccomanda di utilizzare sempre la mascherina, un dispositivo “salvavita” proprio come il casco per il motorino. “La protezione della vita e della salute vengano prima di ogni cosa”, ha proseguito il politico. Le ultime misure restrittive servono proprio a proteggere la vita, il lavoro e la scuola; ma sulle lezioni non si discute: “dovranno essere in presenza”.
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Il ministro Boccia ha poi dettato le priorità e spiegato alcune delle nuove direttive del governo. “Il Covid ancora ammazza, avremo molti più test rapidi e più ne faremo più salirà il numero di contagiati, ma diminuirà quello delle persone che vanno in ospedale”. Il pacchetto di misure potrebbe ridurre le file e le attese. Obiettivo, rendere a zero quelle nelle scuole dove le procedura dovranno essere sempre più agevoli. “L’Italia è a pieno regime e noi dobbiamo difendere lavoro e scuola con tutte le forze che abbiamo. È evidente che noi stiamo facendo tutto questo perché vogliamo che lavoro e scuola vengano protetti e tra lavoro, scuola e divertimento e una partita di calcetto” , ha aggiunto il Ministro intervenendo a Radio Anch’io.
Le misure restrittive, insomma, hanno come obiettivo la protezione e la difesa della vita, che vengono prima del divertimento, dello svago e in alcuni momenti del business. “A differenza di marzo e aprile scorsi, ogni mattina tra le 7 e le 7,50 escono di casa almeno 10 milioni di italiani e tra gli 8 e 8 e mezzo si fermano negli stessi luoghi che sono le scuole”, ha aggiunto il ministro. “E’ apparso purtroppo nella vita di tutti i cittadini del mondo che il coronavirus c’è e che ogni giorno ci sono analisi e valutazioni e ogni mese si fanno misure”, ha concluso.
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