Coronavirus, nuova stretta del governo. Ma non una parola sui mezzi pubblici

Coronavirus, nuova stretta del governo. Ma non una parola sui mezzi pubblici

Nel nuovo decreto varato dal Governo per contenere la diffusione del Coronavirus, non si è fatto cenno dei bus e dei mezzi pubblici, spesso strapieni. 

Movida, feste, gite, matrimoni, divieti: la nuova stretta del Governo è stata firmata stamattina e riguarda limitazioni soprattutto per l’attività di bar, ristoranti, pub, gelaterie e pasticcerie. Sono vietate le feste in tutti i luoghi al chiuso e all’aperto ed anche nelle abitazioni private è fortemente raccomandato di evitare feste e di ricevere persone in un numero non superiore a 6. Confermata la chiusura di sale da ballo e discoteche, permesse fiere e congressi. Consentiti i matrimoni, con un massimo di 30 persone nel rispetto dei protocolli, mentre resta per gli spettacoli il limite di 200 partecipanti al chiuso e di 1000 all’aperto. Limitazioni ancora per stadi e sport, mentre le mascherine restano obbligatorie, come fossero un casco, dice il Ministro Francesco Boccia.

Leggi anche: 

Nulla, però, è stato detto sui mezzi pubblici. Metro e bus, che hanno ripreso a circolare normalmente, sono nelle grandi città quasi sempre pieni, con buona pace del distanziamento sociale. A Roma, il settore dei trasporti pubblici è in grande sofferenza e le telecamere di “Mattino Cinque” hanno documentato la situazione sui mezzi della Capitale. In particolare, le corse non sono state aumentate, provocando disagi ai passeggeri. I disagi sugli autobus sono gli stessi che si riscontrano nelle metro, ancora stracolme di persone specialmente nei momenti di punta. E anche i vagoni dei treni, quelli Regionali, sono luoghi di contatto tra persone dove il distanziamento non viene rispettata. Sui bus, l’unica misura di prevenzione adottata è stata quella di bloccare la porta d’ingresso all’altezza del conducente, impedendo così ai passeggeri di occupare i primi sedili.

“E’ stato fatto tutto il possibile”

Preoccupati anche gli insegnanti e i genitori di moltissimi studenti che, intervistati dall’Osservatorio “Futura” della Cgil, hanno riferito i loro timori circa il sovraffollamento dei mezzi pubblici. Stando ai dati, il 39% di mamme e papà guarda con ansia al tema dei trasporti. Fabio Molinari, il dirigente degli uffici scolastici territoriali di Cremona e Sondrio si è detto molto preoccupato per le inefficienze dei trasporti sia in Provincia di Sondrio che in Provincia di Cremona. A detta del Ministero dei Trasporti è già stato fatto tutto il possibile per risolvere la questione ma, ad oggi, nessuna misura efficace sembra essere stata presa.

La situazione più delicata è dove ci sono dei poli scolastici. Qui, corse di linea in certi orari sono sovraffollate. In Veneto non è stato possibile aumentare il numero di corse e mezzi e il problema persiste. C’era chi, dal nuovo Dpcm, si aspettava qualche misura al riguardo che, però, non è arrivata. A dire la sua sulla questione dei bus pieni è anche l’immunologa Antonella Viola che nei giorni scorsi ha scritto: “Insieme all’introduzione dei test rapidi, quello che serve subito è il potenziamento del trasporto pubblico. E’ del tutto inutile tenere i ragazzi a distanza di 1 metro a scuola se ci arrivano ammassati in tram”.