Il PD guadagna punti e a confermarlo sono gli ultimi sondaggi elettorali. Il partito di Nicola Zingaretti si avvicina alla Lega, che invece crolla. Ma a volare è un’ipotetica lista Conte…
“Io sono ancora qua”, ha esultato Nicola Zingaretti dopo i risultati delle tornate elettorali che hanno visto il PD trionfare alle Regionali. E a dargli ragione, oggi, sono anche gli ultimi sondaggi elettorali. Secondo quelli di Supermedia YouTrend/AGI dell’8 ottobre 2020, il partito di Matteo Salvini ha subito una nuova flessione, permettendo al Partito Democratico di recuperare terreno e avanzare a piede sicuro. La Lega ha ancora il 24,3% dei consensi, ma ha subito un calo dello 0,9%. Al contrario, sale il Partito Democratico al 20,9%, in rialzo di sette decimi di punto. Le distanze da da Salvini si riducono così al 3,4%.
Avanza anche Fratelli d’Italia. Il partito di Giorgia Meloni è in grande crescita, arrivando allo 16,0%, sorpassando il Movimento 5 Stelle. Quest’ultimo non perde consensi e resta stabile, guadagnando un leggerissimo 0,1% che porta i pentastellati al 15,9%. Non può gioire né Forza Italia né La Sinistra. I forzisti hanno perso mezzo punto, arrivando ad un minuscolo 6,6%. Il pericolo, però, ad oggi non esiste ma potrebbe esserci: un’eventuale lista di Giuseppe Conte farebbe piazza pulita, danneggiando entrambi i partiti principali di maggioranza e soprattutto il PD che, proprio da poche settimane, sembra essersi ripreso dopo le ultime catastrofi.
Giuseppe Conte blocca il PD?
Se si andasse a votare per le elezioni politiche, un’eventuale lista Conte riceverebbe l’11,5% dei consensi. Un nuovo partito dell’attuale Premier toglierebbe voti soprattutto al PD che scenderebbe al 15,6%. Ma verrebbe penalizzato anche il M5S, che si attesterebbe al 12,3. Per quanto riguarda invece le forze politiche minori, queste puntano al 3% come obiettivo minimo. Un obiettivo che potrebbe anche non servire, in quanto se fosse approvata come nuova legge elettorale il Germanicum, la soglia di sbarramento sarebbe al 5%. Una percentuale troppo alta e a cui non arriva ad oggi Italia Viva di Matteo Renzi, ferma al 3,0%. E non ci arriva neanche Azione, di Carlo Calenda, in calo di due decimi di punto: il partito arretra così al 2,9%. Batosta per La Sinistra che passa dal 3,6% al 2,9%. +Europa 1,8%, perde lo 0,1%. Guadagnano un decimale i Verdi, che salgono all’1,6%.
Minima variazione di consensi tra la maggioranza di governo e l’opposizione di centrodestra. La prima area del Parlamento guadagna lo 0,1% e sale al 42,7%. La seconda area perde lo 0,1% e scende al 48,1%, mantenendo comunque un rassicurante margine di vantaggio.