Le mascherine sono diventate sempre più indispensabili per il contenimento del Covid ma non sono sempre state obbligatorie.
C’è stato un tempo in cui in molti sostenevano non servissero a nulla: prima inutili per le persone sane, poi obbligatorie solo al chiuso, infine necessarie anche all’aperto. Le mascherine hanno fatto un viaggio pindarico fino a diventare le nostre più importanti alleate nella lotta contro il virus. Ll’ultimo decreto legge in vigore dall’8 ottobre prevede «l’obbligo di avere sempre con sé dispositivi di protezione delle vie respiratorie» e l’uso l’obbligatorio non solo nei luoghi al chiuso aperti al pubblico, ma anche «in tutti i luoghi all’aperto a eccezione dei casi in cui, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi».
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Il decreto legge 125/2020 proroga al 31 dicembre di quest’anno (e non al 31 gennaio 2021 che è invece la nuova scadenza dello stato di emergenza) la facoltà del datore di lavoro di disporre l’attività in modalità agile senza necessità di accordo individuale con il dipendente e l’utilizzo della procedura semplificata per la relativa notifica al ministero del Lavoro. La conversione in legge del decreto agosto, però, che avverrà nei prossimi giorni, consente ai genitori di lavorare da remoto (o in alternativa di fruire di un congedo indennizzato al 50% della retribuzione) se il figlio under 14 viene posto in quarantena per un contatto con un positivo avvenuto a scuola (già previsto nel Dl in vigore).
Lo smart working o congedo possono essere usati fino al 31 dicembre, per tutta la durata della quarantena, anche in caso di proroga o ripetizione della stessa nel tempo e per figli differenti. A fronte della diffusione crescente di contagi e conseguenti misure di isolamento preventivo in ambito scolastico, questa disposizione può incidere in misura consistente e imprevedibile sulla presenza dei dipendenti in azienda o anche da remoto.
A casa però, nonostante sia ormai il nostro posto di lavoro non sono previste le mascherine. Il Dl 125/2020 prevede l’obbligo di indossarle nei luoghi chiusi diversi dalle abitazioni private, ma al contempo fa salvi i protocolli per le attività economiche e produttive, amministrative e sociali. E il protocollo del 24 aprile per il contrasto del Covid negli ambienti di lavoro indica l’obbligo di mascherina quando non si può garantire la distanza di almeno un metro. Non è il caso delle abitazioni. La mascherina è ormai entrata a far parte della vita di tutti noi e c’è solo da chiedersi ora semmai impareremo a conviverci. Di farne a meno, per il momento non se ne parla, come dimostrano le numerose sanzioni erogate proprio in questi giorni.
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