Un cacciatore di 67 anni di Cercivento, Renzo Di Vora, è morto questa mattina in un incidente stradale sul Monte Tenchia.
Una storia terribile che arriva dal Monte Tenchia. Un cacciatore è uscito di strada con il proprio automezzo precipitando lungo un pendio sul Monte a 1.500 metri di altezza. Per lui non c’è stato nulla da fare: è morto sul colpo. Il fatto è avvenuto questa mattina intorno alle nove e a dare l’allarme è stata una persona che si trovava in quota con lui e che ha assistito inerme all’incidente.
Sono intervenuti tempestivamente i soccorsi, gli uomini della stazione di Forni Avoltri del Soccorso Alpino, l’equipe tecnico sanitaria dell’elisoccorso regionale – che è stata portata in quota con un fuoristrada a causa della scarsa visibilità – Vigili del Fuoco, Carabinieri e Guardia di Finanza. Le operazioni di soccorso si stanno svolgendo a rilento a causa delle condizioni meteo avverse. Secondo una prima ricostruzione attorno alle 9 di stamani, mentre nella zona imperversava il maltempo e la visibilità era ridotta, stava rientrando assieme ad altri amici da una perlustrazione in quota quando la sua auto è uscita di strada rotolando per un centinaio di metri. L’uomo, che era assieme al suo cane, è stato sbalzato fuori dall’abitacolo.
Leggi anche –> Bimbo di 18 mesi chiuso in gabbia con topi e serpenti
Leggi anche –> Aggressione gay in centro: choc alla scoperta dei colpevoli
Leggi anche –> Strage di Bologna, choc in aula: ecco chi sono i mandanti
Clicca qui e poi premi la stellina (Segui) per ricevere tantissime novità gratis da MeteoWeek
Il 2019 è stato un anno record per il Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico (Cnsas): sono infatti stati oltre 10 mila gli interventi compiuti dagli oltre 41 mila soccorritori dislocati in tutta Italia, con un incremento del 7,1% rispetto al 2018. Il motivo, a detta del presidente nazionale Maurizio Dellantonio, sarebbe da ricercarsi nella «più intensa frequentazione delle montagne italiane», assieme a un’«estate particolarmente mite». La montagna diventa assassina anche se non sempre. Molti interventi hanno salvato tanti alpinisti. Il 77% delle operazioni di soccorso ha riguardato infortunati italiani, il 7% tedeschi, il 2.3% francesi, l’1% austriaci, lo 0.5% svizzeri. Un residuo 8.8% ha riguardato vittime provenienti da altri Paesi dell’Unione Europea, mentre il 3.4% da nazioni extra europee.
Tra le principali cause d’incidente c’è naturalmente l’escursionismo, con 4.415 casi (il 43.8% del totale). A seguire lo sci alpino e nordico (1.602 interventi), l’alpinismo (613), la mountain-bike (571), la ricerca di funghi (504) e lo scialpinismo (316). Ne consegue che più della metà delle chiamate di soccorso sono state effettuate durante i mesi estivi, seguiti da quelli invernali, al contrario di quanto ragionevolmente si potesse pensare.
Molti incidenti vengono ricostruiti grazie al contributo di testimoni come è accaduto nel caso del cacciatore che era accompagnato da un gruppo di amici. Tutti illesi.
Il Torino di mister Vanoli è partito molto bene in Serie A e, nonostante le…
Dai fasti degli anni '90 e dei primi 2000 sembra passata un'eternità. Ormai da più…
Quali sono le aziende che garantiscono il miglior servizio per la luce e il gas…
Anticipazioni sulle prossime puntate della soap di Rai Uno Il Paradiso delle Signore 9: crisi…
Quando si parla di detergere il viso sono molti a commettere errori banali che compromettono…
Le anticipazioni sulla puntata del 15 ottobre di Temptation Island rivelano diversi colpi di scena:…