Ancora una volta i riflettori di Mattino Cinque si concentrano sul duplice omicidio di Lecce, dove hanno perso la vita Eleonora e Daniele, la coppia straziata da Antonio De Marco. Durante la messa in onda della seconda parte del programma, condotta da Federica Panicucci ecco che vengono resi noti nuovi altri dettagli macabri di quella notta in cui la i due giovani hanno perso la vita.
Dopo l’arresto di Antonio De Marco, ecco che molte redazioni, compresa quella di Mattino Cinque, hanno reso note alcune delle chiamate che gli inquilini del palazzo hanno fatto alle forze dell’ordine e ai militari dell’arma dei Carabinieri. Telefonate da brivido come quelle che avviene tra operatori del 118 e il personale sanitario già sul luogo: “Tanto sono già morti”.
Eppure, Antonio De Marco aveva organizzato tutto puntando loro perché forse erano una preda più facile.
Oggetto di discussione della nuova puntata di Mattino Cinque si concentra sul racconto che Antonio De Marco ha fatto agli inquirenti sul duplice omicidio dove hanno perso la vita Eleonora e Daniele:
“Ho iniziato a pianificare tutto verso agosto, quando ancora vivevo lì dentro. Tutti i bigliettini però li ho scritti poco prima, non tutti il 21 settembre. Avevo tante idee confuse: confusione nel seno sempre dettata da quei momenti. Penso che sia stata un’idea di avere una specie di controllo su quella situazione. Può essere stata un’idea di vendetta forse. Alcune idee le ho confuse, non le ho chiare in mente. Non mi hanno mai mancato di rispetto, non mi hanno mai preso in giro per nessuno motivo. Forse ho scelto loro perché avevo le chiavi di casa e mi sembrava un accesso più semplice… Su un bigliettino avevo scritto: nastrare le dita e prendere i guanti… coprire la testa voleva dire usare una specie di passamontagna che, infatti, indossavo…”.
Il racconto in questione si conclude con il seguente dettaglio: “Avevo scritto tutte le cose che dovevo fare prima di uscire di casa: vestizione, prendere coltello, fascette e slacciare scarpe. Poi avevo scritto: un po’ di tortura, pulire, controllo generale, poi mettere l’acqua a bollire, accendere i fornelli. L’acqua bollente mi serviva insieme alla candeggina per lavare via le tracce”.
Antonio De Marco nel suo interrogatorio racconta di aver scelto il 21 settembre come giorno in cui compiere il folle gesto, forse perché più arrabbiato del solito come lui stesso ha poi spiegato agli inquirenti.
Un racconto lucido, macabro e orribile sui gli ultimi nove minuti di vita della coppia e affermando di non ricordare alcuni dei dettagli dell’azione messa in atto da Antonio De Marco che forse starebbe anche depistando le indagini tanto che Federica Panicucci sottolinea il tutto dicendo:
“Lo fa come se fosse normale scrivere la metodologia dell’assassinio”.
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