Carlo Acutis è morto ad appena 15 anni, nel 2006, a causa di una leucemia fulminante. Studiava e predicava la parola di Dio fin da piccolo. Per questo motivo la Chiesa ha deciso di beatificarlo.
Carlo Acutis verrà beatificato. Il ragazzo morto nel 2006, all’età di 15 anni per una leucemia fulminante, sarà oggetto di questa cerimonia in programma domenica prossima. Si svolgerà ad Assisi, presso la basilica superiore di san Francesco, e sarà un momento di ricordo e di grande commozione. Anche perchè Carlo, anche se è deceduto quasi quindici anni fa, ha lasciato un ricordo indelebile nel cuore di tutti. Soprattutto per il suo modo di approcciare alla vita, tra lo studio della fede cristiana e un sorriso sempre stampato sul suo volto.
Il suo modo particolarmente innovativo di predicare il Vangelo avveniva quasi all’oscuro dei suoi genitori. Carlo Acutis si chiudeva nella sua cameretta per sviluppare applicazioni o creare video che potessero servire per portare la parola di Dio tra i giovani, in maniera rivoluzionaria. Tanto da arrivare anche a progettare una mostra sui miracoli eucaristici, un mezzo che ancora oggi continua a girare. Tanto che le parole di mamma Antonia Salzano sono scolpite nelle nostre menti: “Carlo giocava a fare lo scienziato informatico”. E tra un video e l’altro, il suo lavoro andava avanti.
Carlo Acutis si divertiva a registrare i suoi firmati e cercava sempre di apportare dei miglioramenti. Tanto che, sempre dalla sua cameretta, chiedeva ai suoi genitori di acquistare riviste tecniche. Roba da tecnico o ingegnere informatico, ma soprattutto l’intenzione di fare qualcosa per il prossimo. Uno studio costante, sia della parola del Signore che delle tecniche per riuscire a divulgarlo in maniera innovativa. E per questo motivo la Chiesa ha deciso di dare il giusto riconoscimento a questo pioniere della cristianità 2.0 in Italia.
Una situazione celebrata da Papa Francesco, che lo ha dichiarato venerabile due anni fa. Un vero esempio per i giovani, trasmesso attraverso un documento dal titolo “Christus vivit”. E il Pontefice ha speso parole importanti per Carlo: “Attraverso la santità dei giovani la Chiesa può rinnovare il suo ardore spirituale e il suo vigore apostolico”. Un ragazzo, Carlo, che sembrava riuscire a dare tutto se stesso per la Chiesa e per la parola di Dio. Tanto che, quando all’improvviso iniziava a recitare il rosario, sosteneva che quella fosse la sua autostrada per il cielo.
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Nel frattempo, a ben quattordici anni dal giorno della sua morte, la famiglia di Carlo Acutis continua a portare in giro il messaggio del figlio. Mamma Antonia sta girando il Paese proprio per far conoscere la storia di un ragazzo straordinario. E parla dei suoi diari, in cui custodiva i suoi sogni e i suoi progetti, tutti legati alla parola di Dio. Ma anche della mostra interattiva dedicata ai miracoli eucaristici, che è riuscito a completare prima di morire. Insomma, un ragazzo che merita l’attenzione e l’affetto di tutti.
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E così, alla basilica di san Francesco ad Assisi tutto è pronto per la cerimonia di beatificazione. La tomba di Carlo Acutis è stata aperta presso il Santuario della Spogliazione. È possibile andare a visitarla, ovviamente in forma contingentata per via delle restrizioni anti-Covid. Il suo volto sembra disteso e sorridente, anche per via del trattamento che è stato fatto sul corpo di Carlo. Ma ora tutti sono pronti per assistere a questa cerimonia di beatificazione: il giusto culmine per una vita breve ma piena.