Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, si dice ottimista sul futuro dei dem e lancia la sfida alla Lega e a Matteo Salvini.
“Le voci che mi vogliono possibile Ministro? Lo escludo, non sono assolutamente in campo per questo ruolo”. A dirlo, a margine della presentazione del 5° Rapporto sulle Mafie nel Lazio, è stato Nicola Zingaretti. Non ha nessuna voglia, lui, di arretrare di un passo dalla posizione ottenuta alle scorse elezioni. E gli ultimi sondaggi gli danno forza. Il Segretario dem è solo a 0,9% da Salvini: il PD al 22,1%; la Lega al 23%. E Nicola Zingaretti è ben conscio dei risultati ottenuti, è conscio del fatto che anche la vittoria domenica, alle comunali, non fa altro che rafforzare la sua seduta sul carro dei vincitori. “Sono contento del risultato politico del PD, un partito presente in tutto il Paese, importante pilastro delle alternative alle destre”, ha del resto proseguito Zingaretti dopo la presentazione del rapporto. Se Matteo Salvini sembrava irraggiungibile, ora sembra quasi arrivabile.
E quindi, Nicola Zingaretti avrebbe pieno titolo di entrare nel governo come Ministro. Ma in quel caso, la Regione Lazio andrebbe al voto. E quindi, il dem dice di no: “Resterò governatore fino al 2023”, ha ribadito in un’intervista al Corriere. E l’obiettivo resta uno: far diventare il PD primo partito italiano. Nicola Zingaretti ha quindi smentito l’ipotesi che lo vedeva stanco dei suoi incarichi, del suo doppio impegno – quello di presidente della Regione Lazio e di leader nazionale. “Avverto un po’ la stanchezza”, aveva detto il dem. Parole che sembravano lasciare aperta l’ipotesi di un possibile passo indietro da parte dello stesso Zingaretti da uno dei due ruoli. Ora, però, fa retromarcia.
Zingaretti sfida la Lega
“Ho girato 140 piazze elettorali quando nessuno della maggioranza ci metteva la faccia. Con i nostri voti abbiamo fatto una trasfusione di sangue al governo. Adesso non vorrei che si approfittasse della ritrovata stabilità per prendersela comoda”, ha proseguito il dem nell’intervista. Insomma, se da una parte la Lega perde punti, il PD li guadagna. E Nicola Zingaretti non nasconde il suo ottimismo al riguardo. L’obiettivo del segretario del PD è quello di “ripristinare il bipolarismo con sistema proporzionale e sbarramento al 5%: soglia che spinge al voto utile, e noi possiamo diventare il primo partito italiano, il perno di ogni possibile maggioranza anti-sovranisti”. In vista di futuri appuntamenti elettorali, l’obiettivo è invece vincere le prossime elezioni politiche per tenere i sovranisti sotto il 50%.
L’ultimo passaggio dell’intervista Zingaretti lo dedica agli alleati di governo, i 5 Stelle: “Voglio dire però che su una cosa ho avuto di sicuro ragione. Al Congresso avevo detto che i 5 Stelle non sono la stessa cosa della Lega. Sono nostri competitori, certo”, ha affermato. E poi conclude: “Ma il governo che abbiamo fatto insieme ha ribaltato i rapporti dell’Italia con l’Europa. Ora siamo ascoltati, c’è fiducia in noi, anche per il modo in cui abbiamo fronteggiato l’epidemia. È un capitale decisivo per l’Italia. E l’abbiamo messo in banca noi”.