L’Inps apre un nuovo bando di concorso: l’ultimo risale a 13 anni fa

Varato dall’Istituto un piano di assunzioni per 4000 figure professionali allo scopo di accelerare il processo di modernizzazione dei servizi pubblici. 

Dopo 13 anni, l'Inps assume 165 informatici. Pronto un piano di assunzioni più ampio
Inps assume – Meteoweek.com

A tredici anni dall’ultimo concorso pubblico firmato Inps, oggi arriva l’ufficialità: ebbene l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, ha aperto un nuovo bando di concorso per l’assunzione di 165 informatici che andranno a sostituire lo stesso numero di personale di analogo profilo. Attraverso una nota pubblica, l’Inps fa sapere anche che sono stati programmati gli ulteriori fabbisogni di personale previsti nel 2020 e 2021, sempre in sostituzione di lavoratori già pensionati, mantenendo invariato il numero complessivo degli ultimi anni.

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Nel comunicato ufficiale, si legge che il piano di assunzione prevede circa 4.000 unità tra medici, avvocati, amministrativi ed informatici. “Una pianificazione gestionale fondamentale anche per evitare gravi deficit di competenze, causate dal turnover e da nuove necessità operative dell’Istituto e per accelerare concretamente il processo di modernizzazione dei servizi pubblici“, si legge nella nota. Tale corretta programmazione dei fabbisogni, approvata dal CDA e attualmente al vaglio dei ministeri vigilanti, è un punto di partenza per quel necessario incremento di risultati dell’Istituto teso a supportare la produttività del Paese nel presente e nel futuro.

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Sul fronte pensionistico a partire dal mese di ottobre, l’Inps procederà al recupero della quattordicesima nei confronti di tutti quei pensionati che non ne avevano diritto. L’operazione riguarda gli anni 2017 e 2018 per i quali si sono concluse le operazioni di verifica. L’Inps spiega in una nota che il recupero di questa mensilità inizierà automaticamente sul cedolino di ottobre con una trattenuta pari a 1/24 dell’importo totale erogato nel biennio. Sull’onda della crisi economica innescata dal coronavirus, il recupero delle somme risultate indebite era stato sospeso dall’Istituto di previdenza ed era stato bloccato l’invio delle relative comunicazioni, ma ora tutto è ripartito.

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