Bimbo di 18 mesi chiuso in gabbia con topi e serpenti

Papà, mamma e nonno: tutti d’accordo per chiuderlo in gabbia con topi e serpenti; il racconto della drammatica storia di un bimbo di 1 anno.

Bimbo di 18 mesi chiuso in gabbia con topi e serpenti – meteoweek

Una storia di dolore e di degrado che viene dagli Stati Uniti: un bambino di un anno e mezzo è stato rinchiuso – pare per lunghe ore ogni giorno – in una gabbia circondato da topi, serpenti e altri insetti, con una puzza di urina insopportabile. A prendere questa decisione madre padre e nonno che sostenevano di farlo per il suo bene. Succede tutto in Tennessee, profondo sud degli Stati Uniti, risale a qualche anno fa ed è una storia che racconta il degrado di una famiglia scoperto dalle forza dell’ordine. Il padre 46 anni, la madre, 42, e il nonno di 82 anni sono stati arrestati con l’accusa di abusi sui minori aggravata, crudeltà sugli animali, possesso di armi da fuoco, produzione di marijuana, possesso di accessori per droghe.

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Tutta la famiglia viveva in una roulotte che ha ricevuto una segnalazione da parte delle autorità. C’erano animali in condizioni igieniche al limite dell’immaginazione, ma soprattutto un bambino molto piccolo rinchiuso dentro a una gabbia con vicino un boa di 3 metri. All’esterno e all’interno della grossa roulotte le autorità sanitarie locali hanno trovato 86 polli, 56 cani, 10 conigli, quattro pappagalli, tre gatti, otto serpenti, un fagiano, 531 tra topi, ratti e criceti e un geco. Non è ancora chiaro perché la famiglia possedesse tutti quegli animali ma sarebbe proprio questo il motivo per cui avrebbero deciso di tenere il piccolo in gabbia. Il bambino ora è stato affidato ai servizi sociali.

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I dati ufficiali del governo degli Stati Uniti indicano che circa 702.000 bambini l’anno sono vittime di violenze e maltrattamenti; nel 2015, circa 1 bambino su 10 (8,4%) è stato vittima di abusi sessuali; gli ultimi dati attualmente disponibili del Children’s Bureau, riportano come nel 2015 siano morti negli USA per abusi 1.670 bambini. Tutti questi numeri si trovano all’interno del Dossier Abuso sessuale e pedofilia. Un quadro che racconta che gli abusi come quelli subiti dal piccolo protagonista di questa storia siano all’ordine del giorno.

Secondo una recente analisi del National Center for Missing and Exploited Children (NCMEC), nel 2016 sono 859.500 i sex offenders registrati negli USA, il 25% dei quali minorenni. Intanto l’Interpol (2015) ha individuato ad oggi attraverso l’utilizzo dell’ICSE (International Child Sexual Exploitation database, operativo dal 2009) più di 6.300 minori vittime di sfruttamento sessuale ed arrestato più di 3.200 autori di reato. I dati durante il periodo del lockdown potrebbero essere addirittura peggiorati facendo salire il numero di infanti vittime di maltrattamenti e abusi. Si tratta di un’emergenza internazionale a tutti gli effetti.

 

 

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