Scoppia il caos nelle scuole di Milano, in cui il numero degli isolati sale a quota 1.500 dopo gli ultimi 85 fatti segnare nell’ultima settimana. Alla Bocconi positivi due studenti della residenza Castiglioni: scatta l’isolamento.
Scatta una situazione di reale emergenza nelle scuole di Milano. Anche perchè i numeri relativi ai casi di contagio, tra studenti, docenti e personale scolastico, continuano a crescere giorno dopo giorno. Nella sola giornata di ieri, infatti, il bilancio dopo la terza settimana dopo la riapertura dei plessi ammonta a 85 nuovi casi di positività al tampone. E così si sfonda il numero dei 1.500 soggetti posti in quarantena, visto che erano già ben 1.471 quelli costretti a ricorrere all’isolamento domiciliare. Dunque nel capoluogo lombardo aumenta la paura.
Anche perchè sono raddoppiati i nuovi casi di positività rispetto alla settimana appena trascorsa. Una situazione complicata che non coinvolge solo il mondo della scuola in quel di Milano. Anche le università ora rischiano, visto che alla Bocconi sono emersi due nuovi casi di contagio. Si tratta di due ragazzi ospiti della residenza Castiglioni, un dormitorio presente all’interno del campus. Seguendo il protocollo fissato dal Governo, tutto lo studentato è stato chiuso in quarantena. Al suo interno ci sono quasi duecento studenti universitari.
I primi due ragazzi, quelli risultati positivi lunedì, sono stati isolati nelle rispettive camere. Intanto, dalla Bocconi è arrivata una comunicazione, anche per rassicurare le famiglie dei circa 190 ospiti del dormitorio. “A tutti gli studenti è stato consigliato di restare all’interno degli appartamenti e seguire le lezioni online fino al termine dell’indagine“, si legge nel comunicato. Tuttavia, l’istituzione accademica fa sapere che “molti se ne sono andati, appena si è saputo dei contagi e del rischio quarantena sono tornati a casa“.
Dopo questa lunga serie di segnalazioni, si è messa in modo la Ats. Il direttore di Malattie Infettive Marino Faccini ha dato il proprio punto di vista sulla vicenda: “Abbiamo intervistato gli studenti positivi per tracciare i contatti. E potrebbero essere numerosi, se hanno già iniziato a frequentare i corsi. Sono partiti i tamponi ed è previsto l’isolamento fino all’esito delle analisi, per chi ha sintomi e per i contatti più stretti“.
Faccini ha anche parlato più in generale della situazione della scuola e delle università a Milano. Per il momento, i casi riscontrati nel dormitorio della Bocconi sono solo due, ma potrebbero diventare molti di più senza la dovuta precauzione. “Sono i primi casi negli atenei. Ci aspettiamo che all’interno dell’università, con studenti adulti, le misure di sicurezza siano state rispettate. Fuori però è diverso, serve un giro di vite. Perché anche se questi giovani saranno asintomatici o poco sintomatici e guariranno presto contribuiscono a fare circolare il virus. E come Ats Milano siamo oltre i 150 casi al giorno“.
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Nel frattempo l’ateneo spiega: “Nel fine settimana siamo stati informati dei due casi di positività, in accordo con Ats si è proceduto al tracciamento e all’organizzazione di una postazione per effettuare i tamponi. E si è deciso di avviare lo screening. Mentre le attività accademiche nel campus procedono regolarmente“. Nel frattempo, però, i dati nelle scuole milanesi peggiorano. Si è passati dai 43 casi positivi con 771 isolati della scorsa settimana, agli attuali 85 casi di positività con circa 1.500 persone poste in isolamento.
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