Un amico voleva far provare all’uomo l’eroina per la prima volta. La vittima è crollata a terra in stato di incoscienza. Non è servito a niente l’intervento dei soccorritori, chiamati in maniera celere.
Ancora una volta, l’ombra della droga colpisce senza guardare in faccia nessuno. Ed è ancora una volta che fa parte della cosiddetta “elite” a finire nella morsa, questa volta dell’eroina. La vittima di questo nuovo episodio aveva appena 34 anni ed era un noto manager di banca dalle parti di Milano. Era una ragazza che aveva sempre messo il lavoro e la conoscenza del suo campo di appartenenza ai primi posti. E il suo profilo su Linkedin, del resto, dimostra quanto fosse forte la sua passione per questa occupazione. Ma alla fine, l’eroina l’ha uccisa.
La vittima aveva studiato economia all’Università Cattolica, per poi iniziare la sua avventura sul lavoro. Si era specializzata prima nella stessa Milano, dove era arrivata da lontano, e poi in Giordania. Conosceva e parlava fluentemente tre lingue e con queste skill aveva iniziato da neo-laureata la sua carriera. C’era davvero di tutto nel suo carnet di occupazioni, che riguardavano studi e banche d’affari straniere, financial controller e senior consultant per una nota multinazionale della consulenza alle imprese.
All’età di 34 anni, tutte queste emozioni sono difficili da vivere nel campo del lavoro. E come se non bastasse, da poco meno di un anno aveva trovato lavoro presso una delle più importanti banche italiane. A un certo punto, però, un amico di 48 anni l’aveva convinta a provare l’eroina. Il signore era noto alle forze dell’ordine per alcuni casi di spaccio nella sua zona. Dopo la prima assunzione, la vittima è crollata per terra in stato di incoscienza, inducendo l’amico a chiamare subito il 118. Ma ben presto si è capito che qualcosa non andava.
I carabinieri della compagnia «Porta Magenta» e della stazione «San Cristoforo» stanno facendo tutte le ricostruzioni del caso. In primis nello studio dei resti dell’eroina trovata in casa della manager di banca rimasto ucciso per overdose. Stando alle prime ricerche, si è stabilito che la vittima non aveva contatti nel giro dello spaccio di eroina. In ogni caso, l’uomo che ha portato la droga in casa sua potrebbe essere raggiunto per una denuncia proprio per aver procurato l’eroina alla manager di banca rimasta uccisa.
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Dopo la perquisizione in casa della vittima, è stata svolta quella nell’abitazione del suo amico. Anche in questo caso non sono trovati elementi che possono portare a nuove accuse nei suoi confronti. Non è possibile affermare, dunque, che la manager di banca fosse una consumatrice abituale della sostanza stupefacente. È stata trovata nella sua abitazione di via Giambellino a Milano, con un cucchiaio vicino a lei e un laccio emostatico attorno al braccio. Ora, però, a tremare è il suo amico, che ha avuto la grande colpa di averle fatto conoscere la droga.
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