Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Oms, ha svelato questo nuovo particolare in merito alla diffusione del Covid. E sulla curva dei contagi dice: “L’indice di contagiosità sta superando quota 1, deve essere eliminato”.
Ranieri Guerra prova a fare il punto della situazione sulla diffusione del Covid su scala mondiale. Il direttore aggiunto dell’Organizzazzione Mondiale della Sanità è intervenuto a La 7, durante la trasmissione DiMartedì. Durante il collegamento, Guerra ha fatto capire qual è il nuovo obiettivo dell’Oms per debellare il virus. “Stiamo cercando di evitare il peggio e credo che queste misure siano importanti“, ha dichiarato il luminare. Al tempo stesso, si sta facendo un’analisi dettagliata della dinamica della curva di contagio del Covid-19 su scala mondiale.
Tanto che Ranieri Guerra ha fatto capire che questa “non è molto in crescita, ma è in crescita costante“. A preoccupare è soprattutto un altro aspetto, ovvero il rapporto tra i soggetti trovati positivi al Coronavirus e la popolazione mondiale. Tanto da dire così: “L’indice di contagiosità sta superando quota 1, un indice che deve essere eliminato“. In ogni caso, il merito da parte delle istituzioni è quello di individuare e racchiudere subito le zone rosse: “Siamo in una fase di concentrazione di cluster, al momento li individuiamo, li sappiamo trovare“, ha dichiarato Guerra”.
Durante l’intervento televisivo, il direttore aggiunto dell’Oms ha aperto un piccolo caso. È quello relativo ad alcuni ritrovamenti, fatti dai medici legali sui corpi di alcuni soggetti morti e risultati positivi al Covid. “Abbiamo trovato cicatrici anche nel cuore e nel fegato, malattia da non sottovalutare“, ha dichiarato. Una situazione che rischia di allarmare, anche se bisognerà capire se c’è effettivamente un collegamento tra le due cose. La malattia, come rivela lo stesso Ranieri Guerra, va tenuta sotto controllo per chi soffre di patologie al cuore e al fegato.
Nel frattempo, il direttore aggiunto dell’Oms si dice anche ottimista sulla gestione delle scuole e delle università. Tornando alla curva dei contagi da Covid, Guerra svela che rispetto ad aprile “cresce e cresce la casistica che prevede il ricovero, ma è cambiata la risposta clinica. Abbiamo farmaci che sappiamo usare, inoltre l’età mediana che vediamo comunque crescere è inferiore a quel periodo“. In ogni caso, rispetto alla devastante ondata che ha colpito il mondo intero in primavera, sembra che ci sia maggiore consapevolezza nella popolazione.
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Anche perchè si è capito chiaramente che sono le fasce di età più anziane a soffrire. Per questo Guerra esorta i giovani a proteggere le persone più avanti con l’età: “Il rischio è che i giovani tornando a casa diventino veicoli inconsapevoli di contagio. Spero che in casa gli anziani, soprattutto i nonni, riescano a proteggersi con la mascherina“. E poi c’è un ultimo monito, soprattutto per chi ha già altre patologie: “Questa malattia è iniziata colpendo i polmoni in maniera seria, ma ora abbiamo capito che può colpire ovunque l’organismo dove esiste una debolezza, è una malattia da non trascurare“.