Caso Parisi, il padre:” Nelle indagini falle importanti. Voglio giustizia”

Il padre di Viviana Parisi chiede giustizia e non riesce a darsi pace, dopo la morte della figlia su cui permangono i tanti interrogativi. Si sfoga e pensa che molti dettagli sottovalutati da parte delle autorità competenti potrebbero aver compromesso le indagini. 

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Viviana Parisi è stata uccisa. Questa è ormai la convinzione della famiglia della dj trovata morta insieme al figlio Gioele poco lontano dall’autostrada Messina-Palermo. A parlare è il padre della donna che punta il dito contro chi ha condotto le indagini definendole superficiali e con delle falle importanti che non avrebbero permesso di ritrovare la donna ancora viva. Intervistato a Storie Italiane Luigino Parisi spiega: “Volevano chiudere subito il caso classificandolo come un omicidio-suicidio”, ma secondo lui la verità è un’altra e la giovane potrebbe essere stata uccisa insieme al figlio. Dopo potrebbe essere stata abbandonata nei boschi in cui è stata trovata dopo l’incidente automobilistico avvenuto sull’autostrada. Gli interrogativi sono ancora molti e la famiglia non riesce a credere all’accaduto.


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Parisi poi precisa spiegando cosa è accaduto il giorno in cui è stata denunciata la scoperta della figlia e del nipote: “quel giorno sono stati chiamati perché mia figlia si era dispersa nel bosco e sono stati bloccati dalla polizia a Sant’Agata di Militello fino a notte fonda mentre, invece, sarebbero potuti arrivare sul posto e avrebbero potuto trovare mia figlia e mio nipote vivi”. Anche Daniele Mondello, marito della donna e padre del bambino, ha parlato di grandi ritardi nelle ricerche che non sarebbero state condotte in modo adeguato. Dopo la scomparsa, la famiglia Mondello e diversi parenti, amici e volontari avevano deciso di collaborare con le autorità per cercare di ritrovare mamma e figlio, purtroppo però sono stati ritrovati entrambi morti, con pochi giorni di distanza l’uno dall’altro.

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