Speranza sul nuovo Dpcm: “il virus è diffuso. Nessuna Regione è fuori dai rischi”

Speranza alla Camera sul nuovo Dpcm, “sbagliato dividersi sulle indicazioni della comunità scientifica per provare a contrastare il virus”. Da nove settimane c’è una tendenza di crescita del contagio, il Snn regge ma i dati non possono essere ignorati.

Speranza sul nuovo Dpcm: i motivi della nuova stretta
Roberto Speranza. meteoweek.com

Circa la proroga dello stato di emergenza e l’estensione dell’uso delle mascherine all’aperto il ministro Speranza, nelle sue comunicazioni alla Camera sul nuovo Dpcm, spiega le motivazioni che hanno portato il Governo a decidere per questa ulteriore stretta. Anzitutto il ministro sottolinea come, rispetto all’inizio della pandemia, oggi non ci sia più una dinamica di territorialità: sono i numeri che segnalano questo dato di fatto e cioè che la crescita del virus è diffusa e generalizzata e per tanto nessuna Regione può sentirsi fuori dai rischi. Evidenziando che “da nove settimane c’è una tendenza di crescita del contagio”, tuttavia l’Italia ha numeri “notevolmente più bassi rispetto ad altri Paesi europei”. Sulla base di ciò, è dunque evidente che è in atto una inversione di marcia con il conseguente ripristino delle misure restrittive.

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Speranza sottolinea come il Dpcm approvato servirà a ribadire le regole essenziali per la prevenzione del virus, come il lavaggio frequente delle mani, l’uso dei dispositivi di sicurezza e ad evitare gli assembramenti: altro nodo cruciale del Decreto. “Lavoriamo per aumentare i livelli dei controlli perché gli assembramenti sono un rischio reale che non possiamo permetterci”. “Sarebbe profondamente sbagliato dividersi su queste che sono le indicazioni della comunità scientifica per provare a contrastare il virus”, prosegue Roberto Speranza. “La tendenza è di un peggioramento”, con queste parole lapidarie il ministro della Salute, annuncia alla Camera il nuovo Dpcm, facendo particolare riferimento all’enorme balzo in avanti dei casi che si è verificato nei precedenti mesi; numeri che ancora il nostro Ssn riesce a sostenere, ma che non possono essere ignorati.

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“Il virus circola e continua a mandare le persone in stato di grande sofferenza, inoltre dall’inizio della pandemia ad oggi, l’età media dei contagiati si è fortemente abbassata”. Va ricordato infatti che ad agosto, l’età media dei contagiati era di 31 anni: un dato decisamente allarmante che non può non essere preso in esame dall’esecutivo. Per quanto riguarda le scuole, i dati forniti, segnalano un livello basso di contagio, ma a detta di Speranza, è ancora presto per tirare le somme visto che l’anno scolastico è appena iniziato. “I casi ci sono e ci saranno nelle prossime settimane, ma i protocolli che abbiamo individuato in questo momento sono solidi e se rispettati con rigore possono consentirci di gestire la partita delle scuole”, queste le parole del Ministro della Salute Roberto Speranza nelle sue comunicazioni sul nuovo Dpcm alla Camera.

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