Ius Soli e Ius Culturae saranno i due obiettivi del PD, ribaditi da Nicola Zingaretti a margine di un incontro pubblico.
Ha cantato vittoria, Nicola Zingaretti, dopo la tornata elettorale che si è conclusa da una decina di giorni. Alle Regionali non ha perso né la Puglia, né la Toscana, né la Campania; ha scampato le dimissioni e ha invece esultato, dal palco davanti ad una folla colma di persone: “Io sono ancora qua, eh già”, riprendendo il celebre versetto di Vasco Rossi. Nicola Zingaretti ha potuto insomma guardare in faccia quanti ne annunciavano la fine, il declino e la morte – metaforica – del partito. E dire, fiero: “Sono vivo e vegeto“. Il PD sembrava una terra bruciata responsabile, secondo alcuni, di aver trascinato sul fondo i grillini. Ma i risultati delle scorse elezioni hanno smentito le ipotesi catastrofiche ed hanno invece messo Nicola Zingaretti sul carro dei vincitori, trascinando con sé le promesse.
Subito dopo la vittoria, il Segretario dem aveva affermato di non volere nessun rimpasto, ma di insistere invece sul Recovery Fund, unica speranza possibile per una vera ripresa post crisi da Coronavirus. Subito dopo, il dem aveva sottolineato l’urgenza di ricorrere al Meccanismo europeo di stabilità. “Il Mes è una linea di credito vantaggiosa – aveva detto – Chiederemo che nel pacchetto per la rinascita sia compreso anche l’investimento nella sanità attraverso il Mes”. E poi ancora, Zingaretti aveva inserito nella sua agenda, come premessa, l’approvazione dei Decreti Salvini, logicamente rivisti. “Sui decreti Salvini, che io non chiamo sicurezza, c’è un accordo. Ora vanno assolutamente approvati con le modifiche accordate”, aveva detto in secondo ordine. E oggi, premesse raggiunte: come ormai è noto, il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto su sicurezza e immigrazione che riscrive i decreti Salvini.
Una decisione che fa esultare gli avversari del centro-destra. “Un’Italia più umana e sicura. Un’Europa più protagonista“, ha scritto Nicola Zingaretti su Twitter. Ma la sua esultanza sembra non aver trovato tanto appoggio. “Siete anche fieri? Ma in che mondo vivete?“, ha commentato un utente che poi prosegue con toni poco delicati: “Quando penserete agli italiani? Siete un Governo di sciagurati e di abusivi. Levatevi dalle scatole“. Insomma, se tanti sono coloro i quali esultano per la rivisitazione dei decreti di Salvini, ci sono anche quelli che non gradiscono. Gli sbarchi, infatti, proseguono senza sosta ma non sempre in sicurezza. E ad allarmare sono proprio gli arrivi incontrollati sulle nostre coste, specie in questa situazione di panico e caos causata dal dilagare, purtroppo ancora insistente, del Coronavirus. Dopo giorni di panico lungo le coste siciliane, di proteste degli abitanti e di rivolte di Nello Musumeci, l’allarme sembra essere ritornato questa notte, in Calabria. 52 i migranti sbarcati a Copanello di Stalettì, in provincia di Catanzaro. Tra loro 22 minori e anche uno dei due presunti scafisti, di nazionalità ucraina, che è stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di Soverato.
In linea generale, il clima di fervore e pro-immigrazione sostenuto con forza da alcuni partiti non trova insomma corrispondenza nella popolazione. Una popolazione che vive momenti di difficoltà, di crisi. Ristoratori che ogni giorni rischiano sulla propria pelle di veder chiusa, da un giorno all’altro, la loro attività. Baristi o commercianti qualsiasi che temono di dover abbassare nuovamente le saracinesche. E ancora, persone che hanno perduto il lavoro e che sono forse senza casa, senza aiuti, senza sostegno. Un sostegno che arriva, forse con maggiore facilità, ai migranti. E che l’aiuto sia aiuto è cosa buona e si direbbe giusta; ma se si guarda da un lato, allora conviene guardare anche dall’altro.
E invece, poco fa Nicola Zingaretti – sulla scia della modifica dei Decreti sicurezza – ha ribadito le sue priorità a margine della presentazione del V rapporto sulle Mafie nel Lazio. “Ius soli e ius culturae saranno priorità per il Partito Democratico. Questo è un dibattito parlamentare e intorno al tema dello Ius culturea bisognerà costruire una maggioranza
parlamentare”, ha affermato il dem. Augurandosi poi che questa battaglia raccolga un grande consenso nel paese. A dare forza a Nicola Zingaretti, anche la recentissima tornata elettorale. Le elezioni nei 9 capoluoghi andati al ballottaggio, alle Comunali, sembrano dire una sola cosa: il centrosinistra avanza. E lo ribadisce, il segretario dem, quando parla di Ius Soli e Ius Culturae, di poterlo fare in virtù dei risultati ottenuti. Carta alla mano, il partito ha scansato sia a destra che gli alleati a sinistra e di fatto, il peso del PD è cresciuto. Crescerà ancora, però, ora che il faro del partito è, neanche celatamente, la questione migranti? Staremo a vedere. Ma intanto le premesse pre-elettorali – quelle rivolte a chi ha votato, per intenderci – sembrano già essere sfumate…
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