Mattarella: “Ripartenza è decisiva”, ma manca il piano del Recovery Fund

Secondo Sergio Mattarella, presidente della Repubblica, la ripartenza dell’industria italiana è decisiva in questo momento.

Sergio Mattarella, presidente della Repubblica. Credit: Sergio Mattarella Facebook

L’industria è la priorità in questo momento. Dopo i circa due mesi di lockdown totale e i successivi cinque di semi-immobilismo per paura di una seconda ondata, in Italia è il momento di pensare a come uscire dalla profonda crisi economica causata dal Covid.

Le parole di Mattarella

Lo pensa anche Sergio Mattarella, presidente della Repubblica, che in un messaggio inviato al dibattito “Made in Italy: the restart – Il rilancio dell’economia italiana nel mondo post Covid”, organizzato dal Sole 24 Ore e dal Financial Times, ha illustrato il suo pensiero in merito. “La ripartenza dell’industria dopo la fase di blocco imposta dalla pandemia, mentre ancora il mondo intero si trova ad affrontare l’emergenza sanitaria, è decisiva per il nostro sistema-Paese”, ha detto il presidente.

E ha continuato: “La pandemia globale sta comportando costi elevatissimi per le nostre società ed è necessario uno sforzo comune e un impegno convergente da parte delle istituzioni, delle imprese, di tutte le componenti sociali per attuare un progetto, il più possibile condiviso, orientato allo sviluppo sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale“.

Il Piano per il Recovery Fund

A questo proposito non bisogna dimenticare che è sempre più vicina la fatidica data del 15 ottobre, giorno in cui dovrebbe essere presentato in Europa il piano di investimenti da realizzare con i fondi del Recovery Fund.

Infatti nonostante l’accordo sui 209 miliardi da destinare all’Italia sia stato accolto con grande entusiasmo ed esultanza da parte del governo, non c’è ancora nulla di sicuro. Quel che è certo è che se il Paese non presenta un valido piano di ripartenza entro pochi giorni, tutto potrebbe essere messo in discussione.

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La sicurezza di Conte

Non solo. È bene ricordare che i fondi, prima di essere erogati, devono passare al vaglio dei Parlamenti dei Paesi-membri dell’Unione europea. Ciò significa che basterebbe il veto tardivo di un partner Ue per fare in modo che gli investimenti tanto agognati dall’Italia diventino solo un’illusione.

Alla luce di questo, appare un po’ forzata la sicurezza ostentata dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte al termine del Consiglio Europeo a Bruxelles. “L’Italia – ha detto il premier – non permetterà che nessuno possa alterare o procrastinare l’entrata in vigore del Recovery Fund”. 

Giuseppe Conte, presidente del Consiglio, a Bruxelles. Credit: Giuseppe Conte Facebook
Camilla Palladino

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