Un italiano su tre ne ha provate di nuove, il 71% degli italiani l’ha avuta come fedele compagna durante il periodo dell’isolamento. Prima del caffè, del tè e del vino rosso
La birra è stata, per il 71% degli italiani, la bevanda più consumata nelle lunghe e difficili settimane del lockdown e anche in questi primi mesi di quasi ritorno alla normalità, insieme all’acqua (71%) e davanti al caffè (69%), al tè (41%), al vino rosso (39%) e alle bibite gassate (34%). Lo rileva una ricerca dell’Istituto Piepoli per l’Osservatorio Birra che racconta come gli italiani stanno riconquistando la socialità all’insegna della responsabilità e della sicurezza. Nel 2020 l’emergenza Covid ha spostato la socialità associata alla birra tra le mura di casa: il 65% degli italiani ha spostato qui i propri consumi, mentre il 35% (solo tra i 24-30 si arriva al 51%) continua a preferire il fuori casa per sorseggiare una birra. In questi mesi le persone hanno quindi bevuto birra soprattutto con la famiglia (64%), il 23% in condivisone con gli amici e il 13% l’ha bevuta da solo. Il lockdown ha fatto prima flettere (12%) il consumo di birra ma da giugno a oggi per l’11% degli italiani i consumi sono stati in crescita. Il Covid non ha cambiato quello che è un approccio responsabile alla bevanda: la cena (74%) e il dopocena (19%) sono le occasioni di consumo preferite negli ultimi mesi, sono in crescita anche pranzo (10%) e aperitivo (14%). Il consumo a pasto guida la ripresa della birra fuori casa, con le pizzerie (46%) e i ristoranti (30%).
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Il periodo del lockdown per gli italiani è stato un momento per sperimentare nuovi gusti, una persona su tre infatti ha provato nuove birre. Un fenomeno che ha interessato il 35% delle persone con punte del 43% tra i giovani e che ha avuto come protagoniste le birre regionali e legate al territorio. Il Covid insomma non ha fermato quella che è ‘la primavera della birra’ che si osserva in Italia negli ultimi anni con una crescita di consumatori.