Juventus-Napoli, cosa ne sarà della Serie A? Tutto si decide alle 17.00

Previsto per le ore 17.00 l’incontro tra Gravina, Dal Pino e Spadafora per delineare il destino della Serie A, dopo il caso Juventus-Napoli scoppiato ieri. 

 

“Alle Autorità Sanitarie Locali è demandata una chiara responsabilità e una precisa azione di vigilanza“. A dirlo, a ribadirlo e a sottoscriverlo è il Ministro per le politiche giovanili Vincenzo Spadafora. E’ stato lui, anche, ad essere chiamato in causa dopo il caso Juventus-Napoli che ha mandato in aria il match tra le due squadre. Si incontreranno quindi, oltre a Spadafora, anche il presidente della Figc Gravina e il presidente della Lega di Serie A Dal Pino. Alle ore 17.00, quindi, ci sarà doppio super vertice da cui dipenderà il destino della Serie A. Si incontreranno, in un primo momento, Spadafora e Dal Pino. A seguire, dalle 18 alle 19, il ministro si recherà da Gravina. Del resto, il binomio politica-sport non fa più stupire. Con il Coronavirus, i due mondi si sono ormai legati e tutta l’organizzazione della vita di ciascuno passa per il Covid. O meglio, per le misure anticovid.

Il Napoli ha violato il protocollo?

Ricapitolando l’accaduto, il punto chiave della questione Juventus-Napoli è capire se, come è accaduto, la ASL 2 di Napoli aveva il potere di bloccare la trasferta della squadra di Gattuso, che si stava recando a Torino. Oppure se, avendo la squadra tutti tamponi negativi, eccetto Zielinski ed Elmas, questa poteva beneficiare della quarantena soft, interrompendo l’isolamento fiduciario e partendo per Torino a giocare. In realtà, fanno notare dall’Asl, sarebbe stato violato il protocollo Governo-Figc da parte del Napoli che, dopo la positività di Zielinski, non avrebbe attivato il protocollo adeguato. Sarebbe intervenuta quindi la Asl, che ha equiparato i giocatori a liberi cittadini. In generale, il mondo del calcio si è schierato contro la decisione della Asl campana di bloccare il Napoli in vista della partenza verso Torino e lo scontro è diventato ogni ora sempre più veemente. Ma il Ministro Spadafora non ha dubbi, e ha ribadito che alle Asl compete far rispettare un divieto di trasferta quando la situazione lo ritenga opportuno, ad esempio quando è in vigore un lockdown regionale o quando i casi siano tanti e le terapie intensive piene.

 

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