Un discorso scioccante, un encomio alla “mafia buona”: anche gli esponenti politici della stessa fazione non ci stanno.
“La nostra mafia che ormai non ha più quella sensibilità e quel coraggio che aveva prima”. Sono queste le parole usate da Angela Maraventano, ex parlamentare leghista di Lampedusa, durante il comizio di “Io con Salvini“.
L’esponente politica parla da un palco pieno di slogan, a partire dalla maglietta che indossa: “Processate anche me”, è scritto sull’indumento. Fa riferimento al processo contro Matteo Salvini che si sta svolgendo in questi giorni al tribunale di Catania, per il caso della nave Gregoretti.
Il discorso di Maraventano
Il discorso di Maraventano ha posto l’accento sul “governo abusivo” – quello giallo rosso – che attualmente guida il Paese. L’accusa sarebbe di non impedire “l’invasione del Paese” da parte degli “stranieri“, dimostrando così di essere “complice di chi traffica carne umana”.
Poi è passata alla parte più scioccante del suo intervento, un vero e proprio encomio alla mafia siciliana. “Non esiste più – ha continuato Maraventano – Perché noi la stiamo completamente eliminando… Perché nessuno ha più il coraggio di difendere il proprio territorio“.
Maraventano ha infine sparato a zero anche sugli ultimi migranti arrivati in Sicilia. “Non è gente che ha bisogno di essere accolta, non è gente che sta male – ha urlato – non è gente che scappa dalla guerra. Da otto mesi abbiamo il fenomeno dei tunisini. Cosa vengono a fare? Chi sono? Vengono a violentare il nostro Paese”.
Le reazioni della politica
Le parole di Lega Sicilia Salvini Premier
Al disastroso intervento dell’ex parlamentare del Carroccio ha dovuto mettere una toppa Fabio Cantarella, vice segretario regionale della Lega Sicilia Salvini Premier. “Sono certo – ha affermato Cantarella – che Angela Maraventano nella foga del suo intervento a Catania abbia prodotto senza rifletterci un ossimoro che è evidentemente insostenibile”.
E ha specificato: “La mafia buona non esiste, è un cancro che tutti noi combattiamo e che danneggia il nostro territorio. Su questo tema per la Lega non ci sono mediazioni o eccezioni e le battaglie condotte nelle istituzioni dagli amministratori locali della Lega lo confermano nei fatti, a partire da Catania dove abbiamo condotto una vera e propria guerra alle infiltrazioni mafiose nel sistema dei rifiuti ma anche al precedente sistema criminale fatto di inchieste e arresti”.
Si è espresso anche Stefano Candiani, senatore e segretario regionale della Lega Sicilia Salvini Premier. “Ambiguità in politica sul tema mafia sono inaccettabili – ha detto – per questo mi aspetto dimissioni spontanee dalla Lega di Angela Maraventano”. E ha continuato: “Dal palco di Catania abbiamo ascoltato delle affermazioni che contengono dei profili di ambiguità che non sono in alcun modo scusabili politicamente e soprattutto in casa Lega. Ogni tipo di giustificazione avanzata su questo tema mi sembra francamente insufficiente rispetto alla gravità delle frasi pronunciate. Le dimissioni dalla Lega rimangono l’unica scelta possibile per Maraventano“.
Il commento del M5s
Anche la deputata del Movimento 5 stelle Simona Suriano è intervenuta con una nota: “Non so in che Sicilia ha vissuto Angela Maraventano, io so di essere nata e cresciuta ammirando l’esempio chi la mafia l’ha combattuta sul campo e in quella battaglia ha perso la vita ma mai la dignità. La mia Sicilia è quella di Falcone, Borsellino, Chinnici, Pippo Fava e tanti altri martiri coraggiosi che non sono scesi a patto con il malaffare. Per me la mafia, quella di adesso, quella di prima e in tutte le sue manifestazioni rimane una quella ben descritta da Salvo Lo Cascio nella sua memorabile interpretazione di Peppino Impastato, ovvero una ‘montagna di merda‘”.
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La commissione parlamentare Antimafia
Non accetta scuse o giustificazioni chi della lotta alla mafia ne fa parte in prima persona, come la delegazione del MoVimento 5 Stelle nella commissione parlamentare Antimafia. Così hanno scritto in una nota: “Le spiegazioni di Angela Maraventano per provare a giustificare le parole orribili che aveva pronunciato dal palco della manifestazione della Lega a Catania sono la classica toppa peggiore del buco. Nell’ordine Maraventano in due giorni ha parlato di una presunta mafia sensibile e coraggiosa che non c’è più, poi ha specificato che intendeva dire che la mafia siciliana non esiste più, infine ha continuato a fare distinzioni tra fantasiose mafie buone e quelle cattive. Sono parole assurde, vergognose e offensive verso tutte le vittime della mafia e verso tutti i cittadini che non vogliono più convivere con chi inquina la nostra società. Le mafie italiane purtroppo esistono ancora, anche se da anni lo Stato combatte una lotta dura che ha portato risultati importanti, senza distinzioni di provenienza. Proprio per questo le sciocchezze dette da Angela Maraventano sono pericolose oltre che inaccettabili”.
La vicepresidente della Camera
Si è aggiunta alle proteste in merito alle parole pronunciate a Catania la vicepresidente della Camera Maria Edera Spadoni. “Vergognose e imbarazzanti – ha dichiarato in un post – le parole dell’ex senatrice leghista di Lampedusa, Angela Maraventano, intervenuta sabato scorso a Catania dal palco ‘Io con Salvini’. Ha dichiarato che le mafie ‘non hanno più quel coraggio e quella sensibilità che avevano prima, perché nessuno ha più il coraggio di difendere il proprio territorio’. Sono indignata all’idea che qualcuno possa rimpiangere la mafia, un cancro che continua a essere presente nella nostra terra e che dobbiamo combattere ogni giorno con tutte le nostre forze“.