Il grande attore Vittorio Gassman, oltre al figlio Alessandro che ha proseguito la carriera cinematografica del padre, ha avuto anche altri tre figli: Vittorio, Jacopo e Paola.
Paola Gassman è la primogenita e, sin dall’infanzia, è cresciuta respirando un’aria artistica nella sua famiglia. Questo le ha infatti permesso di diventare un’attrice di successo.
Dunque, chi è Paola Gassman? Scopriamolo insieme.
Paola Gassman e la recitazione: una passione ereditata
Paola Gassman è nata, il 29 giugno 1945, a seguito di una relazione tra Vittorio Gassman e Nora Ricci, attrice di prosa. La donna, figlia d’arte, si è appassionata sin da subito allo spettacolo e all’arte in generale, focalizzandosi soprattutto sul magico mondo della recitazione e seguendo infatti le orme dei genitori.
Paola ha per questo iniziato a lavorare sin da giovanissima come attrice di teatro nella compagnia ‘Teatro Libero‘, diretta da Luca Ronconi.
Nel 1967, la Gassman si è poi sposata con Luciano Virgili, conosciuto all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica e, dal loro matrimonio, è nata Simona. La relazione coniugale tra i due è però finita nel 1973. Attualmente, Paola è invece sposata con Ugo Pagliai, da cui ha avuto il secondogenito Tommaso, che lavora come regista.
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Paola Gassman e la sua famiglia: un legame speciale che li lega
In un’intervista nel programma ‘Vieni da me‘, Paola Gassman ha parlato del suo rapporto con il padre e della sua infanzia. “Ho solo dei ricordi piacevoli della mia infanzia“, ha raccontato l’attrice, “Poi, quando sono cresciuta e ho scelto questa professione ho trovato un collega ma anche un padre: lui mi ha accompagnata in maniera estremamente intensa“. L’attrice ha infatti interpretato diversi ruoli all’interno di spettacoli diretti dal padre.
A proposito del suo legame con i tre fratelli, in un’intervista rilasciata a ‘Il Corriere della Sera’, Paola ha invece detto: “Nonostante le differenze anagrafiche, mio padre è stato bravo ad amministrarci: tra fratelli ci vogliamo bene, ridiamo dei suoi difetti. Non ci ha scoraggiati: considerava questo mestiere il più bello del mondo, nel rito del teatro tutto era meraviglioso per lui, persino l’intervallo. Il suo insegnamento era di non accontentarsi mai, di fare sempre meglio“.