La morte del rapinatore è avvenuta al termine di un conflitto a fuoco con gli agenti a Napoli. Il suo complice, arrestato, è il figlio di Gennaro De Tommaso, meglio noto come Genny ‘a Carogna.
Uno scontro a fuoco con alcuni agenti di polizia è risultato fatale per un ragazzo di appena 17 anni. Stava per compiere quel che faceva per vivere, tra le strade di Napoli, ovvero il rapinatore. I poliziotti lo hanno colto in flagrante, mentre insieme a un altro ragazzo stavano terrorizzando tre automobilisti. Li avevano bloccati puntando contro di loro le armi, in modo da farsi consegnare una refurtiva che speravano fosse di buona fattura. Tuttavia, gli agenti che stavano sorvegliando la zona se ne sono accorti e sono subito intervenuti.
Così è partito un vero e proprio duello a suon di pallottole, dalle parti di via Duomo a Napoli. Sono partiti diversi colpi da una parte e dall’altra, finchè non è stato sparato quello che è costato la vita al giovane rapinatore. Il 17enne è rimasto ucciso sul colpo, mentre il suo complice è stato arrestato dagli altri agenti presenti in zona. Al secondo rapinatore non è servito tentare la fuga, mentre il suo amico giaceva a terra senza vita. Come detto, per il 17enne colpito in pieno dal proiettile non c’è stato subito niente da fare.
Una volta trasportato in ospedale, seppur le sue condizioni fossero già critiche, si è proceduti con il riconoscimento. Nel frattempo, la sorte del suo complice era stata ormai segnata per via dell’arresto avvenuto in tempi brevissimi. Trasportato presso il commissariato più vicino dagli agenti dei Falchi che sono intervenuti sul posto, si è scoperto che il giovane aveva una discendenza nota alle forze dell’ordine. Il secondo rapinatore, di 18 anni, è infatti il figlio di Gennaro De Tommaso, meglio noto come Genny a Carogna.
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Il padre è l’ormai celebre tifoso del Napoli, poi arrestato, che si è reso protagonista dei noti episodi in occasione della finale di Coppa Italia del 2014. Genny a Carogna, che pur pregiudicato era uno dei capi ultras più noti in casa partenopea, si issò su una balaustra dello stadio Olimpico di Roma e volle far capire che la partita non si doveva giocare. Pochi minuti prima, sulle strade che circondano l’impianto capitolino, durante uno scontro tra ultras era stato ucciso Ciro Esposito, un tifoso del Napoli. Nel frattempo il figlio sembrava voler seguire le sue orme, ma la polizia lo ha fermato.