Una nuova ordinanza in alcune regioni italiane impone l’uso della mascherina all’aperto ma ci sarebbe un vuoto normativo.
L’ordinanza firmata oggi dal presidente del Lazio, Nicola Zingaretti (così come quella siglata da De Luca, presidente della regione Campania) prevede l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto, in luoghi affollati e non e durante tutto l’arco della giornata. Sono, però, esclusi dall’obbligo i bambini fino a 6 anni, chi per patologia non può indossarla e chi svolge attività fisica o motoria. Secondo il Ministero della Salute e l’Oms, però, “si definisce attività fisica qualsiasi movimento corporeo prodotto dai muscoli scheletrici che richiede un dispendio energetico superiore a quello in condizioni di riposo”. Da mesi continuano ad avvicendarsi decreti, coprifuoco, strette senza per questo riuscire a invertire la tendenza Covid. Si propongono continuamente limitazioni che hanno il solo effetto di diffondere il panico, senza per questo essere esplicitate in modo chiaro. Il risultato? La popolazione appare perduta e continua ad infrangere le regole senza neppure saperlo veramente.
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Feste private ridotte a pochi partecipanti, battesimi e matrimoni a numero chiuso, verifiche costanti nelle zone della movida, con possibili chiusure anticipate dei locali. Nuove restrizioni allo studio del governo, oltre all’obbligo di mascherine all’aperto, potrebbero aggiungersi alla bozza del nuovo decreto che sarà varato mercoledì. E nessuno ancora ci ha spiegato in che modo la chiusura anticipata dei locali potrebbe evitarci la malattia; o come il fatto di indossarla anche all’aperto potrebbe proteggerci da un gruppo di joggers positivi al Covid.
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Mini-lockdown sono già in atto in alcune città del Paese. Contro l’aumento dei casi nel territorio nel Comune di Latina ha detto la sua la Asl, chiedendo di lasciare le proprie abitazioni “solo in caso di necessità e ad evitare le uscite superflue, fino a quando non ci sarà un quadro chiaro”. In Italia si registra una lieve flessione dei nuovi casi, 2.578 nelle ultime 24 ore rispetto ai 2.844 del giorno precedente, ma è minore anche il numero di tamponi effettuati: 92.714, circa 26mila in meno. Mentre tutto chiude continuiamo a raccontarci la favola che grazie alle nostre restrizioni i contagi diminuiscono quando sono solo i tamponi ad andare meno in giro. La vera tragedia di questo Paese, di questa malattia, di questa realtà non è la voglia di trasgressione degli italiana ma il desiderio di confusione delle istituzioni che li governano.
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