Le misure del nuovo Dpcm, che Conte firmerà entro mercoledì: tornano le mascherine all’aperto, resta fisso il limite per gli stadi e per la capienza dei trasporti pubblici locali. Stretta del governo per limitare al massimo il contagio autunnale
Mascherine all’aperto, movida sotto controllo, limitazione del numero di persone in un luogo chiuso. Il governo riparte da qui, da queste misure d’impatto per contenere il contagio da coronavirus. La curva epidemica continua a crescere e secondo gli esperti il numero dei nuovi positivi continuerà a salire nelle prossime settimane visto che milioni di italiani sono ritornati alla vita normale con la riapertura delle scuole e la ripresa delle attività dopo la pausa estiva.
Per questo sarà chiesto al Parlamento di prorogare lo stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021 e nel decreto saranno introdotte nuove regole, ma anche aggiornata la lista dei Paesi a rischio e sarà eliminata la Grecia che ha una situazione migliore rispetto all’estate. L’obiettivo è tenere sotto controllo l’epidemia per non aggravare la situazione nelle strutture sanitarie.
La capienza di autobus e treni del trasporto pubblico locale non andrà oltre l’80 per cento dei posti a sedere, ingressi contingentati nei negozi, coperti ridotti al ristorante, discoteche chiuse. La distanza minima tra una persona e l’altra resta un metro, ma anche su questo aspetto la linea della “massima prudenza” seguita dal Comitato tecnico scientifico e dal ministro Roberto Speranza porterà il governo ad aumentare il livello di precauzione, fino all’arrivo del vaccino. Idem sul calcio: non cambia idea. Il limite per gli stadi resta a 1000 spettatori. Al chiuso (cinema, teatri, sale da concerto) non sarà possibile superare il limite di 200 persone e questa misura riguarda anche le iniziative private, come i matrimoni.
È stata la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa ad anticipare la possibilità di introdurre l’obbligo di mascherine all’aperto come già accade in molte Regioni. Il premier Giuseppe Conte ha confermato che si sta valutando questa misura, parlando di sacrificio. “Dobbiamo fare in modo che il sacrificio enorme fatto come Paese dia dei risultati permanenti. Se oggi l’Italia vanta numeri così diversi dal resto d’Europa è perché siamo stati rigorosi. Di fronte a una ripresa molti sindaci e presidenti di Regione stanno andando in questa direzione”.
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Le mascherine all’aperto servirebbero soprattutto ad evitare i contatti tra ragazzi all’uscita delle scuole e la sera nei luoghi di ritrovo. In questo caso sarebbero introdotte le multe così come avviene nel Lazio, da 500 a 3.000 euro. Il rovescio della medaglia riguarda i commercianti e un progressivo calo dei presenti nel centro delle città. L’obbligo della mascherina – tra le altre cose – potrebbe indurre tanti giovani a disertare i luoghi della movida. Tutelarsi dal virus, dunque, ma non dalla crisi di ristoratori e titolari di attività.
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