Ospedale Rivoli, Torino: “Sua madre è morta”, ma chiamano la famiglia sbagliata

Dall’ospedale di Rivoli, a Torino, la comunicazione allarmante: “Sua madre è morta”. Ma al telefono c’era la famiglia sbagliata. I medici avrebbero scambiato la donna con la vicina di letto deceduta. I famigliari contattati insorgono: “Presentiamo un reclamo”.

ospedale rivoli - meteoweek.com

Un decesso comunicato per malinteso: è quanto accaduto all’ospedale di Rivoli, a Torino, dove l’équipe medica ha dovuto assolvere al duro compito di comunicare ai familiari la morte della madre. E lo ha fatto, però, parlando con la famiglia sbagliata. I dottori avrebbero comunicato alla famiglia il decesso di una donna di 78 anni morta per arresto cardiaco dopo due ricoveri per crisi respiratorie. A quel punto il dolore, il lutto e una seconda chiamata: “Sua madre sta bene, abbiamo sbagliato persona“. Così una famiglia di Giaveno ha dovuto gestire l’esperienza di passare in meno di un’ora dal lutto alla gioia per la seconda comunicazione, fino a concludere con una buona dose di rabbia nei confronti dell’ospedale. A raccontare l’episodio Maria Martina a La Stampa: “Mia madre è stata ricoverata il 7 settembre per difficoltà respiratorie, poi dimessa la mattina dopo, ma si è sentita di nuovo male appena arrivata a casa”. Poi il secondo malore, una corsa in ambulanza verso il pronto soccorso di Rivoli, e il ricovero per tutti gli accertamenti. Un paio di giorni e si arriva alla mattina del 9 settembre, quando arriva la finta notizia della morte.


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Un equivoco a causa del quale la famiglia ha deciso di presentare reclamo alla direzione della Asl To3. Ma come è stato possibile? La donna in questione, 78 anni, è stata scambiata per la sua compagna di stanza, la donna realmente deceduta per arresto cardiaco. A causare lo scambio di persona, la mancanza sulla vittima dell’arresto cardiaco di braccialetto identificativo al polso. Una volta scoperto l’equivoco, il medico in servizio si è subito assunto la responsabilità dello sbaglio e ha provveduto a contattare la famiglia della 78enne il prima possibile, presentando più volte le proprie scuse. “Mi hanno chiamato anche dalla Direzione sanitaria – ha dichiarato la figlia di Lucia Martina – e mi hanno riferito che la donna deceduta aveva perso il braccialetto e quindi l’avevano identificata solo dal numero di stanza e questo ha creato l’errore”. Tuttavia ora la vicenda, seppur a lieto fine per la prima famiglia contattata, rischia di intaccare l’immagine dell’ospedale, come commentato dalla figlia della donna ancora in vita e come riportato da Tgcom24: “Prima la notizia della tragedia, poi la rabbia e a questo punto mettiamo in dubbio tutto quel che è stato fatto”.

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