Alessandro Di Battista contro l’alleanza tra Movimento 5 stelle e Partito democratico nel programma PiazzaPulita, su La7.
La “morte nera”. Così ha definito l’alleanza tra Partito democratico e Movimento 5 stelle Alessandro Di Battista in un’intervista rilasciata al programma PiazzaPulita, su La7, andata in onda giovedì 1 ottobre. Il politico e attivista grillino ha risposto alle domande del giornalista Salvatore Gulisano sulla coalizione con i dem.
Di Battista contro l’alleanza giallorossa
“Ho constatato una realtà. Sono preoccupato – ha detto Di Battista – perché ci tengo a questo Movimento. Vengo sempre accusato di parlare troppo o troppo poco, è sempre difficile perché ogni volta che apro bocca ricevo tanti attacchi. Io semplicemente voglio bene al Movimento, credo in un progetto, e penso che l’alleanza strutturale, così come la stanno chiamando, con il Partito democratico per noi sia la morte nera”.
Il commento sulle elezioni comunali
Per quanto riguarda la campagna elettorale da fare nei comuni in cui Pd e M5s corrono insieme e in cui si stanno svolgendo i ballottaggi, Di Battista è rimasto vago. “Non lo so, non l’ho ancora deciso”, ha ammesso. E ha sottolineato: “Che ci vada Luigi Di Maio, che poi si è speso per queste alleanze territoriali, mi sembra più che sacrosanto. Io, pure lì, quando vedo i risultati del Movimento all’interno di queste coalizioni non penso che siano risultati eccezionali“.
Il commento sulla legge elettorale
“Se oltretutto – ha aggiunto – si sta andando, come io leggo, verso una legge elettorale proporzionale, perché fare ogni giorno interviste su ‘noi e il Pd’?”. Secondo il sistema proporzionale, infatti, i seggi vengono distribuiti in base al numero di voti ottenuti. Con o senza alleanza tra dem e pentastellati.
Il commento sul futuro del M5s
L’esponente grillino ha poi dato una dura stoccata al M5s, paragonandolo all’ex partito di Clemente Mastella, l’attuale sindaco di Benevento. “Io penso che si andrà, così facendo, verso una situazione di indebolimento del Movimento 5 stelle, e diventerà magari un partito come l’UDEUR, buono forse più per la gestione di poltrone e di carriere, e non è quello per il quale io ho combattuto. Però lo dico veramente senza polemica: io non è che devo fare per forza carriera politica”.
Le condizioni di Di Battista
Infine ha ribadito le sue condizioni per tornare sotto le luci della ribalta del M5s: “Se mi interessasse oggi la carriera politica mi allineerei a un pensiero all’interno del Movimento che è piuttosto maggioritario e dominante. Sarebbe più facile, vivrei più sereno. Se c’è l’opportunità di dare una mano, io posso dare una mano al Movimento a determinate condizioni che soddisfino le mie idee, la mia lotta contro un establishment che fondamentalmente non è finita”. Una vera e propria dichiarazione di guerra all’alleanza giallorossa.
La reazione di Calenda
Terminata l’intervista la trasmissione è tornata al dibattito in studio, dove il conduttore Corrado Formigli ha interpellato Carlo Calenda, leader di Azione, sul parallelismo di pensiero tra lui e Di Battista. “Questo è un approccio brutale nei miei confronti, pensare che possa avere un pensiero in comune con lui”, ha iniziato l’ex renziano.
Tuttavia è vero che i due sono accomunati dal pensiero che M5s e Pd non abbiano nulla da spartire. “Parliamo – ha continuato l’ex ministro – di due forze politiche che non hanno molto in comune, anzi hanno detto l’una dell’altra che erano il male dell’Italia. Hanno fatto un’operazione di trasformismo al grido di ‘sennò ci sono i fascisti’, questo è un modo di fare politica che fa scomparire la realtà, si governa per evitare che arrivi qualcun altro. In questo quadro storico francamente non so dire come si inserisce Di Battista”.