Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato che il nuovo decreto sull’immigrazione sarà al prossimo Cdm.
“Il decreto sicurezza sarà al prossimo Consiglio dei ministri”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a margine della visita in un istituto di San Felice a Cancello, in provincia di Caserta. Lunedì 5 ottobre inizierà la revisione dei Dl sui migranti firmati da Movimento 5 stelle e Lega durante il governo gialloverde, causa di svariati dissapori all’interno dell’attuale maggioranza di centrosinistra.
“Quello che a noi sta a cuore – ha chiarito il premier – non sono gli slogan. Io non ho cambiato idea, non è uno slogan su porti aperti o porti chiusi. Il nostro obiettivo è la sicurezza e la protezione che vale per gli italiani, soprattutto in un momento di emergenza Covid come questo, ma anche per gli stessi migranti a cui dobbiamo riconoscere dei diritti. Insomma quello che vogliamo è garantire protezione e sicurezza a tutti: cittadini e migranti”.
Lo scontro all’interno del governo
Il nodo sul decreto sicurezza interessa il dibattito politico sin dalla nascita del governo gialloverde composto da M5s, Pd, Italia viva e Leu. Da una parte alcuni esponenti pentastellati, che sono contro la reintroduzione della protezione umanitaria cancellata dai decreti sicurezza di Salvini. Dall’altra parte il Partito democratico, che ha sempre richiesto l’abolizione dei dl della Lega.
E così sarà, Conte è stato chiaro: “Quando è nato questo governo – ha spiegato – uno dei punti programmatici messi sul tavolo è stata la revisione dei decreti sicurezza. Ne abbiamo approfittato per intervenire perché c’è una fase di sperimentazione dei provvedimenti e nella fase attuativa matura la necessità di modifiche”.
La bozza del nuovo dl
Il nuovo dl immigrazione dovrebbe essere approvato dopo il weekend, ma nel frattempo sono emersi alcuni dettagli della bozza, diffusi dall’Adnkronos. Uno dei punti principali è che la maggior parte dei permessi di soggiorno saranno nuovamente convertibili in permessi di lavoro. Inoltre saranno vietati “il respingimento o l’epulsione o l’estradizione di una persona verso uno Stato qualora esistano fondati motivi di ritenere che essa rischi di essere sottoposta a tortura o a trattamenti inumani o degradanti. Nella valutazione di tali motivi si tiene conto anche dell’esistenza, in tale Stato, di violazioni sistematiche e gravi di diritti umani”, si legge nella bozza.
Così come sarà vietata l’espulsione di una persona e il suo “allontanamento dal territorio nazionale” quando “comporti una violazione del diritto al rispetto della propria vita privata e familiare, a meno che esso non sia necessario per ragioni di sicurezza nazionale ovvero di ordine e sicurezza pubblica”.
Le parole di Salvini
Alla possibilità che il nuovo decreto venga approvato nei prossimi giorni ha risposto Matteo Salvini durante un punto stampa con i giornalisti in piazza Montecitorio. “Se l’unica cosa su cui vanno d’accordo è disfare quello che abbiamo fatto nel precedente governo sulla scuola, sulle pensioni, e sulla sicurezza, daremo battaglia perché gli italiani hanno bisogno di altro”, ha detto il leader del Carroccio.