I nuovi tamponi verranno utilizzati a scuola per arrivare a una diagnosi differenziale per casi di influenza e di Covid. Bocciati i test sulla saliva: non consentono di avere un esito rapido e preciso.
Stanno per arrivare a scuola dei nuovi “amici” nella lotta contro la diffusione del Covid-19. Si tratta dei tamponi rapidi, per i quali è arrivato in queste ore il via libera per il suo approdo negli istituti. Il ministero della salute ha infatti reso nota una circolare, con la quale si dà il via a questa pratica. In particolare, ci sarà un riguardo nei confronti del contesto scolastico. Ricordiamo che nelle scorse ore era arrivato un altro parere importante sull’arrivo dei tamponi rapidi a scuola, ovvero quello del Comitato tecnico scientifico.
E così ci si è messo in moto per far arrivare il maggior numero di dispositivi nelle scuole italiane. Il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri, nella giornata di ieri, ha dato il via alla gara veloce per l’acquisizione di 5 milioni di test rapidi. La circolare pubblicata dal Ministero della salute si compone di cinque pagine, in cui si spiega la differenza tra il tampone rapido e quello standard. Quest’ultimo fornisce l’esito nel giro di 24-48 ore e resta lo strumento più affidabile. Ma in un contesto come quello scolastico, il test rapido potrebbe essere più utile.
Anche perchè studenti, professori e personale scolastico potrebbero ottenere l’esito del tampone nel giro di un quarto d’ora. In tal modo si potrà evitare anche la scomoda pratica della quarantena delle classi, con annessa eventualità di chiusura delle scuole. Con l’esito rapido dei nuovi tamponi a scuola, le Asl possono anche decidere di far continuare le lezioni, nel caso in cui ci sia un solo positivo in una classe. I test antigenici, chiamati volgarmente tamponi rapidi per la velocità dell’esito e la medesima modalità dei tamponi standard, sono comunque efficaci.
Questi consentono di scoprire, in caso di contagio, anche se la carica virale è più o meno alta. Al tempo stesso è possibile risalire al periodo in cui è stato contratto il virus, in base al prelievo dei campioni. Nella circolare si legge che non verrà dato il via libera al test attraverso la saliva. “Allo stato attuale delle conoscenze, difficilmente si prestano allo screening rapido di numerose persone in quanto richiedono un laboratorio attrezzato“, scrivono i responsabili del Ministero della salute, fornendo una chiara differenza con i test antigenici.
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I primi tamponi rapidi verranno testati a scuola nel Lazio, in particolare tra i bambini delle scuole materne. Si tratta degli stessi metodi che vengono utilizzati in porti e aeroporti. Finora, come si legge nella circolare del Ministero, hanno consentito di rintracciare “un rilevante numero di contagiati, probabilmente con alte cariche virali, che non sarebbero stati individuati in altro modo“. E come abbiamo detto, grazie ai test rapidi sarà possibile e più semplice “prendere la decisione di applicare o meno misure quarantenarie in tempi brevi e con un risparmio notevole di risorse“.
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