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Cronaca

Omicidio di Lecce: il killer ballava ad una festa dopo i funerali delle vittime

Il killer di Eleonora e Daniele, la sera del funerale, si trovava ad una festa di compleanno con i suoi colleghi del Vito Fazzi di Lecce.

Era ad una festa Antonio De Marco, la sera del funerale di Eleonora e Daniele, le sue vittime, trucidate senza pietà nella serata di lunedì 21 settembre. Era lì con i suoi colleghi del Vito Fazzi di Lecce, l’ospedale che frequentava per diventare infermiere. Ascoltava in modo discreto i discorsi che inevitabilmente vertevano sull’omicidio, non commentava, taciturno De Marco ma come sempre, quindi non destava sospetti il suo fare, del resto così è stato descritto più volte: un ragazzo chiuso ed introverso.

Un ragazzo senza amici

Antonio non ha amici a Lecce e nemmeno a Cesarano, il suo paese di origine. Quando usciva frequentava solo i colleghi dei corsi infermieristici. La sera del funerale è appunto ad un evento con i colleghi che si è recato, forse anche per continuare a ‘recitare’ la sua parte di persona non coinvolta o forse perché tranquillo, dopo una settimana dal delitto, le indagini sembravano convergere su un fantomatico Andreail nome urlato da Eleonora prima di venire uccisa – e dunque ha continuato nella sua vita di tutti i giorni: i corsi da infermiere, le telefonate, ed infine una festa sabato sera: un evento dei più normali e consueti per un gruppo di ragazzi.

La serata, i commenti sul delitto

Quella sera però non poteva essere evitato quell’argomento che tanto aveva sconvolto Lecce. Uno dei crimini più efferati che la città ricordi. Tutti ne parlavano, Antonio origliava ma passava oltre, nessuna opinione, ascoltava discreto i commenti degli altri senza mai dare nell’occhio. Agiva come se nulla fosse accaduto, faceva foto, scatti con gli amici e davanti alla torta della festeggiata.

De Marco a tavola con gli altri, sereno

Era sereno a tavola Antonio, mangiava con gli altri e qualcuno lo ha visto perfino ballare. Ci sono come testimonianza della serata le foto sui social, da Instagram e Facebook con le storie ad aggiornare ogni frammento della festa. Nulla di anomalo. O forse sì,. Perché Antonio in effetti è sempre stato un solitario, silenzioso e poco predisposto a qualunque forma di dialogo, perfino in pausa davanti alla macchinetta del caffè, non scambiava nemmeno due chiacchiere. Forse nel suo essere così stranamente partecipe, anche se pur sempre nel suo, vi era qualcosa di strano.

il procuratore di Lecce, Leonardo Leone De Castris

Una settimana esatta e la cattura

Come se fosse previsto da una scadenza, ad una settimana dal crimine, la cattura. È accaduto all’uscita dall’ospedale, Antonio ha visto arrivare i carabinieri e ha capito, in quel momento, che non poteva più fare finta di nulla, la sua farsa era finita, poteva gettare la maschera «Da quanto mi stavate seguendo?» la domanda di De Marco ai militari giunti a prelevarlo. E da quel momento, anche coloro che avevano frequentato il ragazzo, i colleghi e i conoscenti, hanno capito tutto e hanno iniziato a rimuovere le foto con lui «Sì, sappiamo chi è, ma non lo conosciamo» che è poi in effetti la verità.


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L’isolamento in carcere

De Marco, ora si trova in isolamento sotto vigilanza continuativa nel supercarcere di Borgo San Nicola a Lecce. Si tratta di una disposizione dettata dalla giovane età del detenuto e dal fatto che per la prima volta viene a contatto con il contesto carcerario. La famiglia ha nominato un proprio difensore di fiducia in sostituzione di quello d’ufficio. Entro oggi sarà fissata la data dell’interrogatorio per la convalida del fermo.

Trovato un altro biglietto a casa del killer

È stato trovato dell’altro materiale che comproverebbe la responsabilità di Antonio De Marco nel duplice omicidio, tra cui un biglietto simile a quello recuperato sul luogo del crimine, con il cronoprogramma dettagliato del delitto. È stato sequestrato dai carabinieri nel corso di una perquisizione nella casa di De Marco in via Fleming. Nel biglietto il cronoprogramma del delitto con indicazioni riguardo il tempo necessario per completare l’esecuzione del piano, calcolato in un’ora e mezza. Nella casa di via Fleming De Marco era andato ad abitare dallo scorso settembre dopo aver lasciato la stanza in affitto di via Montello. Sul foglio sequestrato é riportato a mano il percorso da seguire, sono cronometrati anche i tempi di percorrenza e della permanenza nella casa della coppia.

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