Texas, acqua del rubinetto contaminata: trovato ameba mangia-cervello nella rete idrica

Nel Texas, molti residenti vicino a Houston non possono usare l’acqua del rubinetto: in 120mila sono rimasti senza acqua potabile, perché potenzialmente contaminata da un’ameba mortale che “mangia” il cervello. La scoperta è avvenuta dopo la morte di un bambino di 6 anni.

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Texas, acqua contaminata da ameba mangia cervello – foto via The Guardian

Allarme in Texas: i residenti di ben otto città sono stati avvertiti del ritrovamento di un’ameba “mangia-cervelli” (Naegleria fowleri) in un rifornimento idrico dell’area sudorientale dello Stato, che interessa anche alcune località nella zona di Houston. Le autorità hanno fatto sapere ai cittadini, dopo la morte di un bambino di 6 anni, di non usare l’acqua del rubinetto poiché a rischio contaminazione del microbo mortale.

La Commissione del Texas sulla qualità ambientale ha emesso un avviso d’emergenza rivolto a tutti i residenti serviti dalla Brazosport Water Authority. Secondo quanto riportato dalla CNN, però, la problematica interesserebbe anche gli stabilimenti Dow Chemical a Freeport, con i suoi 4.200 dipendenti, e le prigioni statali di Clemens e Wayne Scott, con i loro 2.345 reclusi e 655 dipendenti.

I residenti delle aree interessate sono quindi tenuti a non usare l’acqua per nessun motivo, se non per i fondamentali i servizi igienici. Alternativamente, l’uso dell’acqua corrente è possibile soltanto previa bollizione, almeno fino a quando la rete idrica non sarà interamente controllata e depurata. Nella cittadina di Lake Jackson le autorità hanno messo a disposizione centinaia di casse e bottiglie di acqua potabile.

La morte del piccolo Josiah McIntyreche

L’emergenza è stata dichiarata a seguito dell’incidente avvenuto lo scorso 8 settembre, quando un bambino di 6 anni, Josiah McIntyreche, era stato ricoverato presso l’ospedale di Lake Jackson per via del parassita. Nonostante il ricovero immediato il piccolo non ce l’ha fatta, e sono scattate tempestivamente le indagini da parte delle autorità. Secondo le ricostruzioni, Josiah McIntyreche potrebbe essere venuto a contatto con l’ameba attraverso una fontana “splash pad” pubblica, oppure dopo aver inalato la stessa acqua del rubinetto di casa sua.


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Il Naegleria fowleri è un parassita che vive in acqua dolce a temperature variabili, ed è soprannominato “ameba mangia-cervello”. Infetta principalmente mammiferi, e nell’uomo può causare una malattia grave e letale nella maggior parte dei casi: la meningoencefalite amebica primaria, che colpisce il sistema nervoso centrale – condizione che offre quindi il soprannome all’organismo.

L’infezione può avvenire soprattutto quando si nuota in fiumi o laghi (ma non sono da escludere nemmeno le piscine poco pulite), specialmente quando l’acqua è tiepida o calda, oppure attraverso dei lavaggi nasali effettuati con acque infette. La via d’ingresso nel nostro organismo è infatti proprio il naso (se l’acqua viene ingerita non si corrono rischi): il parassita è infatti in grado di risalire lungo il nervo olfattivo, fino ad arrivare al cervello, ed è proprio qui che si moltiplica rapidamente, nutrendosi di tessuto nervoso cerebrale.

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