Reddito di Cittadinanza, Movimento 5 Stelle: “Nessuno lo tocchi”

Frenata dei pentastellati dopo la recente uscita del premier Conte. Di Maio aveva parlato di tentativo di sabotare il Reddito di Cittadinanza. Al tempo stesso c’è l’intenzione di aumentare i controlli.

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Si torna a discutere del Reddito di cittadinanza – meteoweek.com

Torna a tenere banco la questione relativa al Reddito di Cittadinanza. Nelle scorse ore era emersa tutta la preoccupazione di Giuseppe Conte, proprio per la gestione di questo beneficio, attualmente ottenuto da quasi 3 milioni di italiani. Il presidente del Consiglio non vuole che questo provvedimento sia visto come semplicemente assistenzialista, andando a snaturare così l’intento iniziale. Per questo motivo ha chiesto la creazione di una struttura informatica che colleghi tutte le regioni. Un modo per consentire di individuare più facilmente i candidati più credibili per un nuovo lavoro.

Ma nel frattempo è arrivata una decisa levata di scudi in casa Movimento 5 Stelle. Tutto ha inizio con le dichiarazioni di Luigi Di Maio, il quale ha detto che c’è “voglia di sabotare il Reddito di Cittadinanza“. E ha basato le sue parole su un dato: solo 400 degli oltre 8.000 Comuni italiani hanno indirizzato i percettori verso lavori presso pubblica utilità, imprese, commercianti e partite Iva. I pentastellati difendono a spada tratta il provvedimento, considerato il simbolo del loro percorso al Governo. Per questo motivo, si invita a non toccare il beneficio.

Al tempo stesso, però, Di Maio fa capire che bisogna fare qualcosa per portare i percettori del reddito ad andare a lavorare. “Non possono stare con le mani in mano ma devono dare un aiuto ai Comuni“, ha dichiarato il ministro degli esteri. Dunque si parla di un nuovo sistema per il controllo incrociato dei posti di lavoro e dei candidati disponibili. Una priorità che consenta di far incrociare in maniera efficace domanda e richiesta di lavoro. La stessa cosa, senza troppi giri di parole, che Conte ha richiesto durante il confronto con il ministro Catalfo e il capo dell’Anpal Parisi.

Luigi Di Maio difende il Reddito di Cittadinanza – meteoweek.com

E nel difendere il proprio provvedimento, il Movimento 5 Stelle ha redatto una lunga nota. Un testo nel quale si fa capire quanto il reddito di cittadinanza sia una misura molto importante per il futuro del lavoro. Anche perchè, dalla percezione del beneficio passa anche lo stimolo ad aumentare la forza lavoro: “Il reddito di cittadinanza ha raggiunto quasi 3 milioni di persone e la nostra intenzione è quella di continuare ad assicurare un beneficio che ha aiutato tante famiglie. Siamo consapevoli che ci vogliono controlli più capillari, ma dal reddito non si torna indietro“.

I pentastellati fanno comunque capire di stare dalla parte del premier Conte. In particolare per quanto riguarda “l’incrocio tra la domanda e l’offerta di lavoro“. Tuttavia, nella nota si scrive cosa va fatto per raggiungere questo obiettivo posto dal capo del Governo: “Non si potrà prescindere da un confronto in sede parlamentare per trovare in maniera condivisa le soluzioni più adatte a favorire il più possibile l’occupazione dei beneficiari“. Dunque si richiede un lavoro di concerto, e non una presa di posizione individuale da parte del presidente del Consiglio.

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Intanto, l’altra levata di scudi arriva dall’opposizione. Maria Stella Gelmini (Forza Italia) attacca senza mezzi termini: “Il reddito di cittadinanza, così com’è, produce solo assistenzialismo e lavoro nero. Il Paese non può ripartire se sprechiamo cospicue risorse pubbliche per ingessare il mercato e per invitare milioni di italiani a restare a casa sdraiati sul divano in attesa del sussidio di Stato. Questa misura si è rivelata un danno. Pochissimi i cittadini ricollocati, migliaia di navigator a libro paga, pochi controlli, e soldi a pioggia a anche a boss, a ergastolani, a evasori e a delinquenti“.

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