Pooh, perchè si sono sciolti? La rivelazione dolorosa di Facchinetti

I Pooh si sono sciolti nel 2016 ma i dissapori erano già molto bollenti da diversi anni. La dichirazione di Facchinetti spiazza tutti.

La fine dei Pooh e il dispiacere di Facchinetti

I Pooh hanno rappresentato la parabola più longeva e importante della musica italiana. Una band formata nel 1966 e sciolta nel 2016 è quasi da Guinness. Ma c’è chi, come il frontman Roby Facchinetti che non ha ancora digerito la divisione del gruppo. Il cantante è tornato a parlare dello scioglimento a distanza di quattro anni e, dopo essere tornato con un progetto solista, sembrerebbe non darsi pace circa la situazione della storica band. In una lunga intervista concessa  al Corriere della Sera, l’artista ha ricordato momenti up e momenti down della carriera artistica, che si è conclusa nel 2016 con lo scioglimento definitivo del gruppo e con l’ultimo concerto che hanno tenuto all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno. Il focus dell’intervista si è basato su molti argomenti compreso l’addio dello storico batterista Stefano D’Orazio, che aveva deciso di lasciare la band poiché riteneva di non avere più nulla da dare.

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“L’addio di Stefano, un segnale forte”

Nella lunga chiacchierata Facchinetti concentra il suo discorso sul primo campanello d’allarme scattato 4 anni fa e parla del suo amico e storico co-fondatore della band, il batterista Stefano D’Orazio. Facchinetti dichiara:

Spiegò che sentiva di non avere più niente da dare. Non lo presi sul serio, pensai: vabbè è successo anche a me. Siamo andati avanti per due anni credendo gli fosse passata, invece, voleva solo onorare gli impegni presi. Un giorno, feci uno dei miei discorsi sul futuro, lui mi guardò: Roby, non hai capito, io basta, esco. Solo Dodi aveva compreso e rispettava la decisione, Red era come me

I Pooh hanno rappresentato una delle parabole più importanti della storia della musica italiana. La band, in 50 anni carriera, ha totalizzato ben 31 album e innumerevoli raccolte.