I Covid Hospital tornano in funzione: pronti 11mila posti letto in più

Da Nord a Sud, aumentano in maniera esponenziale le strutture a disposizione dei malati più gravi. I Covid Hospital in giro per l’Italia sono pronti per essere utilizzati in caso di emergenza.

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I Covid Hospital sono un’arma fondamentale per la cura dei pazienti – meteoweek.com

I tempi sembrano ancora essere poco maturi per un’eventualità di tale gravità, ma l’Italia questa volta vuol farsi trovare pronta. Il numero di nuovi casi resta stazionario giorno dopo giorno, attestandosi a poco più di mille ogni 24 ore. Tuttavia, sono pronti a tornare in funzione su territorio nazionale i Covid Hospital. Si tratta di una delle arme più importanti per la cura dei pazienti affetti da Coronavirus. In particolare quelli che dovranno fare ricorso al ricovero in terapia intensiva, per via di una carica virale più forte rispetto alla norma.

E così, come rende nota la Regione Lazio, è iniziata la cosiddetta Fase 6 all’interno degli ospedali. Stanno riaprendo sia i reparti specializzati che, per l’appunto, i Covid Hospital. Questi sono rimasti chiusi durante la stagione estiva, concedendo anche un po’ di tregua al personale medico, dopo la forte pressione avvertita in primavera durante l’emergenza. Tuttavia, nessuno dei reparti e degli ospedali “temporanei” è stato dismesso, in modo da poterne usufruire un caso di nuova ondata. Per questo motivo, con un’opera di prevenzione, stanno per essere rimessi in funzione.

Il ministero della Salute, a propria volta, ha reso noti alcuni numeri relativi alla funzionalità dei Covid Hospital. Questi consentiranno di raggiungere una disponibilità di ben 11mila posti letto in più in terapia intensiva. Si tratta di un dato del 115% in più rispetto alla fase precedente all’emergenza Covid avvenuta in primavera. Il 30% di questi nuovi posti letto è già in funzione dal 1° settembre scorso, in modo da farsi trovare pronti in caso di emergenza. Per fortuna, però, uno dei dati che rassicura di più in base agli ultimi bollettini, è quello relativo proprio ai ricoveri in terapia intensiva, che attualmente sono 266.

Lavori in corso al Covid Hospital di Brescia – meteoweek.com

Tornando alla nota redatta dalla Regione Lazio, si svela anche la posizione dell’amministrazione locale in tema di Covid Hospital. “Lo scenario attuale – si legge nel documento emerso ieri – si inserisce in un sistema sociale aperto e in un’attività assistenziale ordinaria tornata ai livelli precedenti, specie a Roma dove gli accessi al Pronto soccorso e i ricoveri hanno superato il 92% del valore storico“. Dunque le regioni hanno deciso di muoversi per prime, in modo da evitare di farsi trovare impreparate. C’è la voglia di prevenire in modo da essere pronti a ogni evenienza.

Ma non c’è solo il Lazio a muoversi sul fronte dei Covid Hospital. In Lombardia e in Piemonte, infatti, non si è ancora rivelato il reale impatto della riapertura delle scuole sul fronte dei nuovi contagi. In tal senso, raccogliamo le dichiarazioni rilasciate da Carlo Picco, commissario dell’Asl di Torino: “Abbiamo chiesto alle aziende ospedaliere di indicare i reparti Covid immediatamente disponibili entro il 1° ottobre e stiamo per partire con una nuova struttura che a novembre avrà 80 letti“. Dunque una nuova spinta alla dotazione di posti letto e materiale sanitario per gli ospedali delle regioni.

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Ultimamente alcuni ospedali sono in zona rossa. Stiamo preparando le riaperture di letti anche di terapia intensiva“, dichiara il direttore del reparto Igiene del San Martino di Genova, Giancarlo Icardi. E proprio la situazione della Liguria è da tenere sotto controllo, vista la vicinanza con la Francia. In Puglia i lavori procedono, come rivela il virologo e neo-assessore Pierluigi Lopalco: “Abbiamo ripreso i ricoveri ma con schemi diversi rispetto alle prime fasi dell’emergenza. Non è ancora necessario fare ricorso a convenzioni con Covid hospital privati“.

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