Il Partito Democratico frena sui concorsi, mentre il Movimento 5 Stelle vuole procedere. Il ministro per la scuola non sembra avere dubbi. La posizione dell’opposizione è chiara: “Il Governo non capisce gli italiani”.
Si torna a battagliare, sulla scena politica italiana, per quanto riguarda il futuro della scuola. I concorsi per gli insegnanti continuano a tenere banco nel confronto tra le varie forze politiche, con un nuovo scontro in atto. Da una parte c’è il Movimento 5 Stelle, che non sembra voler rallentare su questo fronte. Dall’altra parte c’è il Partito Democratico, che una volta di più mette i bastoni tra le ruote ai pentastellati. Il punto della situazione è proprio questo: il partito di riferimento del ministro Lucia Azzolina vorrebbe procedere con i concorsi.
D’altro canto, però, i dem vorrebbero fermare la corsa alla ricomposizione delle graduatorie per gli insegnanti. In particolare, a far sentire la propria voce è stata Camilla Sgambato. La responsabile per la scuola del Partito Democratico ha fatto capire che è prematuro dare il via ai concorsi, specialmente in periodo molto intenso per la scuola, appena ripartita in tutta Italia. “Farlo ora significa stressare le scuole, che verranno private di molti docenti, i quali andranno a sostenere le prove del concorso“, ha dichiarato. L’alternativa del Pd sarebbe far partire i concorsi “a ridosso delle vacanze di Natale“.
Tuttavia non sembra esserci l’intenzione, da parte del Movimento 5 Stelle, di rallentare. “Fosse stato per noi avremmo fatto tenere le prove ad agosto“, hanno fatto sapere, puntando in alternativa su un concorso ordinario per tutti. Ma come fanno sapere gli stessi pentastellati, “con il superamento del test a crocette e l’introduzione della prova a risposta aperta abbiamo concordato il procrastinarsi della data all’autunno“. Dunque lo scontro è aperto, e ancora una volta è la posizione degli altri alleati di Governo a far discutere.
Come nel caso di Italia Viva, che nel caso dei concorsi per gli insegnanti si schiera dalla parte del Movimento. Secondo i componenti del partito renziano, “il concorso è fondamentale, occorrono insegnanti“. Inoltre, arriva una conferma in merito alla disponibilità a farlo partire qualche settimana fa: “Il ministero si è reso disponibile a farli a luglio – fanno sapere dalla segreteria di partito – ma il Pd ha chiesto un nuovo rinvio a settembre, dopo l’avvio dell’anno scolastico. Adesso il Pd, attraverso la responsabile scuola, chiede di rinviare a Natale“.
Il tutto mentre l’opposizione assiste da lontano all’ennesimo scontro in seno alla maggioranza di Governo. E non mancano gli attacchi frontali da parte degli esponenti di punta dei vari partiti. Il leader della Lega Matteo Salvini, ad esempio, tuona così: “Non bisogna fare nessun concorso in un periodo delicato come questo, con rischi per la salute e migliaia di cattedre ancora vuote, e stabilizzare le migliaia di precari che insegnano già da anni“. Inoltre il segretario annuncia che proporrà la mozione di sfiducia contro il ministro Azzolina. La forzista Gelmini incalza e parla di “governo lontano dalla realtà“.
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In questa ottica, diventa fondamentale anche la posizione delle sigle sindacali. Secondo la Uil, far partire ora i concorsi sarebbe inutile e dannoso. Al tempo stesso, i vertici della Flc Cgil parlano di errore, mentre la Cisl sostiene che “la situazione è complicata, in quanto ci sono ancora troppe questioni aperte”. Ma alla fine dei conti, è arrivata puntuale l’uscita pubblica da parte di Lucia Azzolina. Il ministro per l’istruzione non ha voluto sentire discussioni: “I concorsi per gli insegnanti si faranno, usciranno le date in Gazzetta Ufficiale“.