La notizia arriva da uno studio condotto da alcuni ricercatori negli Stati Uniti. La mutazione del Coronavirus sarebbe derivata dalla proteina “spike” e sarebbe il risultato di una reazione a catena.
Il Coronavirus è mutato e ora resisterebbe a ogni tentativo di precauzione e protezione individuale. E questo comprenderebbe sia l’utilizzo delle mascherine che le buone abitudini imposte dai Governi, come lavare costantemente le mani. Questo è quanto è stato rivelato da alcuni ricercatori all’opera negli Stati Uniti, i quali hanno condotto uno studio che potrebbe riportare l’allarme in giro per il mondo. La notizia riguarda proprio una mutazione da parte del Coronavirus, che paradossalmente deriverebbe proprio dal mancato rispetto di queste norme, legate più al buon senso che alle imposizioni dei Governi.
Stando a quanto trapela da questo studio, si tratta di una mutazione che parte dalla proteina “spike”. In ogni caso, l’indagine condotta negli Stati Uniti deve ancora vivere la sua fase di verifica peer-review. Come rivelano i ricercatori, è stata svolta un’analisi in tutta la città di Houston e in tutti l’hinterland. La partenza di questo studio coincide con la notizia dei primi casi di contagio, risalenti ai primi giorni di marzo. In questo caso i ricercatori dell’Università del Texas e dell’ateneo di Chicago hanno studiato circa 500 diverse sequenze genomiche.
E attraverso questi studi, sarebbe affiorata la mutazione del virus, nella quasi totalità dei casi. Stando a quanto scrivono i colleghi del Telegraph, infatti, la mutazione sarebbe il risultato di una specie di effetto domino. Tutto nasce dal mancato rispetto delle misure di prevenzione da parte dei cittadini. Ciò avrebbe consentito al Coronavirus di diffondersi – a Houston e non solo – in maniera incontrollata e inarrestabile. Tanto che avrebbe reso vano l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, in particolare le mascherine che non facevano più da filtro.
Ma c’è di più, perchè questa versione più forte del Coronavirus avrebbe vanificato anche gli sforzi dei cittadini del quotidiano. E così, altri accorgimenti come il lavaggio continuo e costante delle mani, ma anche il distanziamento sociale di almeno un metro, erano tutte misure vane. Stando a quanto hanno riportato i ricercatori autori di questo studio, questa mutazione del Coronavirus ne avrebbe aumentato la carica virale nei pazienti contagiati. Tuttavia, non c’è nulla da temere in merito al tasso di mortalità, che non è stato alterato rispetto ai valori “normali”.
Leggi anche -> In Francia va sempre peggio: 16mila nuovi casi in un solo giorno
Leggi anche -> La replica di Mattarella a Johnson:”Noi italiani abbiamo a cuore anche la serietà”
Una volta preso atto del risultato di questo studio, il Governo degli Stati Uniti torna a tremare. Il virologo Anthony Fauci ha già messo in allerta tutti i membri del suo staff. E nel frattempo dal National Institute of Allergy and Infectious Diseases arrivano parole cariche di allarme. Queste sono quelle pronunciate da David Morens, che del NIAID è virologo di prim’ordine, oltre che stretto collaboratore di Fauci: “Se ci saranno conferme, tutto questo potrebbe avere implicazioni importanti sulla nostra capacità di controllare il virus“.
Il Torino di mister Vanoli è partito molto bene in Serie A e, nonostante le…
Dai fasti degli anni '90 e dei primi 2000 sembra passata un'eternità. Ormai da più…
Quali sono le aziende che garantiscono il miglior servizio per la luce e il gas…
Anticipazioni sulle prossime puntate della soap di Rai Uno Il Paradiso delle Signore 9: crisi…
Quando si parla di detergere il viso sono molti a commettere errori banali che compromettono…
Le anticipazioni sulla puntata del 15 ottobre di Temptation Island rivelano diversi colpi di scena:…