Caso Stefano Cucchi: “Continua inquinamento delle prove”

ROME, ITALY - OCTOBER 24: Ilaria Cucchi and lawyer Fabio Anselmo during the trial against five military police officers for the death of Stefano Cucchi, oon October 24, 2018 in Rome, Italy. The trial Cucchi bis, in which five Carabinieri are accused in the beating and death of Stefano Cucchi, a 32-year-old who died on October 22, 2009 at the Sandro Pertini hospital in Rome, six days after being arrested for possession of drugs., (Photo by Simona Granati - Corbis/Getty Images) *** ILocal Caption *** laria Cucchi;Fabio Anselmo
Sono le parole del pm Giovanni Musarò in aula per il processo che si svolge a porte chiuse e che vede imputati otto militari dell’Arma accusati di avere depistato le indagini sul caso di Stefano Cucchi

Il pm Giovanni Musarò ha affermato: “Ancora oggi, nel 2020, nel reparto operativo dei Carabinieri c’è qualcuno che passa gli atti a qualche imputato. Siamo stati stanchi di questi inquinamenti probatori che vanno avanti da 11 anni“. Il processo che si svolge a porte chiuse e vede imputati otto militari dell’Arma accusati di avere depistato le indagini sul caso di Stefano Cucchi. Il riferimento è ad alcuni documenti depositati la scorsa udienza dal difensore di uno degli imputati e che non erano stati richiesti formalmente.
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‘Non finiremo mai di subire interferenze illecite’
“Il pm Giovanni Musaró si alza e denuncia depistaggi in atto e documenti in possesso all’imputato Testarmata che non poteva avere. ‘C’è un Giuda – ha dichiarato il pm – un cavallo di Troia che speriamo di identificare che fornisce atti e documenti per una verità parziale e fuorviante'””. Lo ha affermato in un post su Facebook, l’avvocato Fabio Anselmo, difensore della famiglia Cucchi. “Come dire – ha concluso nel post – non abbiamo finito e non finiremo mai di subire interferenze illecite.