Tensione alle stelle all’interno del M5S: è rischio scissione

All’interno del Movimento è in atto una guerra fratricida in cui nessuno riconosce all’altro il diritto a stare nel posto in cui è. Di Battista attacca: rischio scissione.

M5S in piena crisi identitaria, si rischia la scissione
M5S in crisi. meteoweek.com

Dopo la delusione delle elezioni regionali è crisi nera all’interno del M5S. Alessandro Di Battista parla di “crisi di identità nel Movimento”, il presidente della Camera Roberto Fico invoca gli Stati generali e Massimo Bugani, altro storico esponente grillino, che ammette: “Non c’è nulla da festeggiare. Continuando così, si fa la fine di Narciso”. “Scissione” è una delle parole più gettonate: “se ne parla da sette anni, dal primo giorno che siamo in Parlamento, ed è normale che oggi se ne parli, dopo questo risultato”, spiega rassegnato il senatore Gianni Girotto. Dall’altro fronte ci sono invece quelli che minimizzano, i democristiani, i resilienti come Sergio Vaccaro che auspica una riorganizzazione del Movimento, oppure come Agostino Santillo che liquida il malcontento come un “mal di pancia isolato”. Sul fatto che il leader debba essere collegiale almeno son tutti d’accordo all’interno del Movimento ma la Nesci incalza: “dobbiamo diventare partito”.

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Di Maio sotto attacco

Max Bugani, braccio destro storico di Grillo e Casaleggio, consigliere comunale a Bologna e ora nel gabinetto di Virginia Raggi, scrive senza remore: “Non sfugge il tracollo del M5S in ogni tornata elettorale, dalle europee del 2019 a oggi, con gravi responsabilità in capo a chi da allora non ha mai voluto avviare un momento di riflessione interna, non ha mai preso posizione per costruire progetti seri nei territori e ha poi deciso di dimettersi solo per lasciare una palla avvelenata in mano al suo successore”. Prosegue Di Battista: “io credo sia stata la più grande sconfitta del M5S, continua l’ex deputato, in Campania passiamo dal 17% al 10. Alle politiche sfiorammo il 50. Eppure, sono campani i ministri degli Esteri, dell’Ambiente, dello Sport. È campano il presidente della Camera”. All’interno del Movimento è in atto dunque, una guerra fratricida in cui nessuno riconosce all’altro il diritto a stare nel posto in cui è.

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