Arriva un nuovo picco di contagi: in Francia sono stati circa 13mila in 24 ore. A Parigi sarà vietato riunirsi in più di dieci persone. A Marsiglia arriva la “zona scarlatta”, l’anticamera della zona rossa.
In Francia si torna ad avere paura della nuova invasione del Covid-19. Si rialza il numero di persone risultate positive al virus, con un aumento di oltre 13mila casi di contagio nelle ultime 24 ore. E così il Governo guidato da Emmanuel Macron ha deciso di prendere nuovamente in mano la situazione, per difendere il Paese dall’avanzata del Coronavirus. D’altronde lo ha dichiarato anche il ministro francese della sanità, Olivier Veran: “Dobbiamo proteggere i nostri ospedali. Dobbiamo proteggere i nostri servizi di rianimazione. Dobbiamo proteggere i francesi“.
Ecco allora che spuntano, come detto, le nuove misure. Come quelle che verranno attuate dalla giornata di lunedì in località importanti come Marsiglia, Aix-en-Provence e nel comuni della Guadalupa. Qui torneranno ad abbassare le saracinesche i bar e i ristoranti, com’era avvenuto durante il lockdown in primavera. Si tratta di un provvedimento che serve anche per far partire la nuova cartografia della Francia di fronte al Covid. Ci saranno tre zone: la rossa per le zone di allerta, la super-rossa per quelle ad allerta rafforzata, e la scarlatta per le zone di allerta massima.
Nella zona rossa rientrano l’intera città di Parigi e la sua periferia. A essa si aggiungono anche altri città importanti della nazione. Si tratta delle metropoli di Lione, Lille e Bordeaux, ma anche Nizza, Tolosa, Saint-Etienne, Rennes, Rouen, Grenoble e Montpellier. Come abbiamo già detto in questo novero rientra anche la Guadalupa. Questa nuova dislocazione della Francia in base alla presenza più o meno massiccia del Covid, è legata a tre criteri. Il primo è il numero dei malati, il secondo è il tasso di incidenza per le persone sopra i 65 anni e il terzo è il numero di ricoveri in terapia intensiva.
Tornando a Parigi, qui a partire da sabato spunteranno una nuova serie di limintazioni. Dalla limitazione dei raduni a un massimo di 1000 persone, dopo il tetto di 5000 fin qui consentito, al divieto di grandi eventi come feste locali e studentesche. Dalla chiusura delle palestre e quella anticipata dei bar entro le ore 22, fino al limite di 10 persone in uno stesso spazio pubblico o privato. Il ministro Veran ha fatto capire che questo genere di limitazioni è necessario, così come l’applicazione ferrea dello smart working che “dovrà essere privilegiato il più possibile“.
E come abbiamo detto anche la chiusura dei bar e dei ristoranti di Marsiglia e Aix-en-Provence rientra in questa serie di limitazioni. Queste due città fanno parte della nuova zona scarlatta indetta dal Governo francese. A partire da lunedì verranno chiusi anche tutti i locali pubblici. Le uniche eccezioni riguarderanno quegli spazi che sono già in grado di praticare un protocollo sanitario piuttosto ferreo. Per il momento, dunque, non rientrano nel nuovo provvedimento governativo locali come i musei, i teatri e i cinema delle città inserite nella zona scarlatta.
Leggi anche -> Covid, la teoria di Johnson:”Abbiamo più contagi perché amiamo la libertà”
Leggi anche -> Coronavirus Genova: obbligatoria la mascherina tutto il giorno
L’obiettivo rivelato dal ministro della salute è quello di far capire ai cittadini la situazione preoccupante in cui versa il Paese, senza però trasmettere terrore. Anche perchè si tratta di provvedimenti parziali che rappresentano l’alternativa al secondo lockdown in Francia, ovvero ciò che Macron non vorrebbe attuare. Una nuova chiusura totale metterebbe definitivamente in ginocchio la nazione dal punto di vista economico. Fermo restando che tra il presidente e lo stesso ministro Veran, ma anche il Consiglio scientifico, non sono mancati i contrasti negli ultimi giorni.